Art. 15

Diritto a soluzioni ragionevoli in caso di disabilità oppure di malattia di lunga durata

  1. Tutti i lavoratori che, a causa di una disabilità o di una malattia di lunga durata, diagnosticata come curabile o incurabile, subiscano, in relazione all’esercizio della loro attività, una limitazione, risultante in particolare da menomazioni fisiche, mentali o psichiche, che, in interazione con barriere di diversa natura, possa ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori, hanno diritto a soluzioni ragionevoli, materiali e organizzative, compresa la modifica degli orari e, più in generale, dei tempi di lavoro, necessarie a consentire l’accesso al lavoro e lo svolgimento della prestazione lavorativa.

 

Soluzioni "ragionevoli" per lavoratori e lavoratrici disabili, o affetti da malattie di lunga durata. L'articolo 15 della Carta dei diritti universali del lavoro - la proposta di nuovo Statuto sulla quale la Cgil ha avviato la raccolta firme che dovrà portarla in Parlamento - si occupa esattamente di questo, come ha spiegato ai microfoni di Radioarticolo1, la professoressa Olivia Bonardi, docente di Diritto del Lavoro all'Università Statale di Milano. 

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"L'articolo 15 della Carta - ha detto la docente, all'interno della rubrica quotidiana "Una firma per il Lavoro" - si rifà a norme importanti, come la direttiva del 2000 sul divieto di discriminazioni e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E prevede appunto di garantire tutte le misure necessarie per assicurare l'accesso o la permanenza al lavoro alle persone con problemi di salute".

Misure che possono andare dall'abbattimento delle barriere architettoniche, al cambiamento degli orari, alla riduzione dell'orario di lavoro stesso, all'alleggerimento delle mansioni, fino allo spostamento del luogo di svolgimento della prestazione. 

La norma incarna alla perfezione lo spirito "universale" della Carta: "I diritti previsti dalla norma si applicano infatti a tutti i lavoratori, siano essi dipendenti o autonomi - ha spiegato ancora la professoressa Bonardi - in tutti i casi di infermità di lunga durata o malattia cronica che impedisca alla persona di esercitare il proprio lavoro normalmente".

Ma, secondo la giurista, non si tratta di una semplice estensione ai lavoratori autonomi di diritti già esistenti per i subordinati: "La novità introdotta con la Carta sta nella rinegoziabilità delle condizioni di lavoro ogni volta che c’è un cambiamento dello stato di salute del lavoratore - ha sottolineato Bonardi - e pensiamo quanto questo possa importante considerato l'invecchiamento generale della popolazione lavoratrice. E poi - ha concluso la professoressa - c'è un impatto forte anche sulla disciplina dei licenziamenti, perché il datore di lavoro sarà obbligato a cercare tutte le soluzioni ragionevoli possibili prima di procedere con il licenziamento, che altrimenti diventa illegittimo perché discriminatorio".