Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Compass group Italia spa, relativo alla procedura di licenziamento collettivo comunicata lo scorso 25 settembre. La multinazionale della ristorazione collettiva e dei servizi di supporto (360 mila dipendenti in tutto il mondo) che opera in Italia con diversi divisioni, ha comunicato alle organizzazioni sindacali una procedura di mobilità che riguarda più di 800 addetti su quasi 8.000.

Il confronto tra organizzazioni sindacali e azienda non ha portato a una soluzione condivisa: da un lato Compass, che ha illustrato le motivazioni alla base dell’avvio della procedura (il calo del fatturato e dei volumi nell’ultimo quadriennio, accompagnato da una struttura di costi non più sostenibile) e ribadito la regolarità del procedimento avviato; dall’altro le tre sigle, che hanno evidenziato i vizi formali e sostanziali della procedura, e ne hanno chiesto il ritiro. Nessuna delle parti è stata disponibile a rimuovere dal tavolo le proprie ragioni; nonostante l’aggiornamento dell’incontro, anche con il passare dei giorni, l’azienda ha confermato la sua volontà di procedere a un confronto per definire la procedura di licenziamento collettivo.

Filcams, Fisascat e Uiltucs, quindi, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti Compass group, contestando il comportamento aziendale e la corretta gestione del procedimento. “In un contesto privo dei vizi denunciati e nel corretto riguardo del dettato della normativa vigente – affermano le organizzazioni sindacali – confermiamo la nostra disponibilità ad affrontare le tematiche dei processi riorganizzativi dell’azienda, nel rispetto delle necessarie tutele dell’occupazione e del reddito dei lavoratori”.
In caso contrario, i sindacati avvieranno le necessarie iniziative di mobilitazioni, finalizzate alla tutela dei lavoratori coinvolti. Il confronto proseguirà il 5 novembre.