Vendite al dettaglio a picco a luglio. In questo mese - comunica l'Istat - le vendite sono diminuite del 3,2% (dati grezzi) rispetto a luglio dell'anno scorso, con un calo del 2% per i prodotti alimentari e del 3,8% per quelli non alimentari. A luglio, aggiunge l'Istituto di statistica, le vendite hanno segnato una diminuzione dello 0,2% rispetto a giugno (dati destagionalizzati), con un -0,1% per i prodotti alimentari e un -0,3% per quelli non alimentari.

Le vendite vanno già anche nei supermercati. A luglio nella grande distribuzione si è rilevata una diminuzione del 2,1% su base annua per gli esercizi non specializzati e del 3,6% per quelli specializzati. Nei primi, le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare sono calate dell'1,7%, quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare del 3,3%.  Negli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare diminuzioni per tutte le tipologie: per gli ipermercati -3,1%, per i supermercati -1,1% e per i discount -0,1%.

Il crollo delle vendite "allunga il tunnel della crisi", serve perciò una "terapia shock". Il tempo stringe e sono già stati persi oltre 33mila posti di lavoro nei primi sei mesi del 2012, altrettanti sono a rischio entro le  fine dell'anno. Così la Confesercenti ha commentato i dati odierni.

Il calo dei consumi nel 2012 si aggirerebbe intorno al 5%, con una riduzione di spesa complessiva di 3,5 miliardi di euro. Questo il calcolo della Federconsumatori, che stima un crollo dei consumi nel comparto alimentare di -2,5%.

Infine, un'altra nota drammatica arriva dalla Coldiretti: sei italiani su dieci tagliano la spesa, in particolare latte e carne. La crisi ha ormai modificato i comportamenti di acquisto tagliando gli acquisti di latte del 7%, di  olio del 5%, di pesce del 4%, di carne di maiale e di vino del 2%, di  frutta, pasta e carne di manzo del 1%.