Si svolge domani (martedì 19 marzo) lo sciopero dei dipendenti dei tre stabilimenti della Cifa, indetto dalla Fiom Cgil a causa della mancata risposta aziendale alla “Carta rivendicativa” avanzata un mese fa dal sindacato. La Cifa è una società che produce macchinari utilizzati nell'industria del calcestruzzo, di proprietà del gruppo cinese Zoomlion heavy industry; gli stabilimenti sono a Senago (Milano), Castiglione di Stiviere (Mantova) e Azzano San Paolo (Bergamo), per complessivi 630 lavoratori.

“La Carta rivendicativa – spiega Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia – prevede di rendere inapplicabile il contratto separato di Fim e Uilm
. Attraverso un accordo chiediamo di pagare i primi tre giorni di malattia al 100 per cento, e che il salario sia realmente tutelato cancellando qualsiasi ipotesi di slittamento degli aumenti. Inoltre poniamo il problema della rappresentanza, chiedendo di continuare a mantenere le stesse agibilità sindacali che hanno Fim e Uilm anche per la Fiom”. Attraverso un referendum, i lavoratori di tutti e tre gli stabilimenti non solo hanno considerato negativamente il contratto separato di Fim e Uilm, ma hanno anche dato mandato alla Fiom di aprire con la Cifa un confronto rispetto ai punti della carta rivendicativa.