"L’intervento con cui il Presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha aperto oggi i lavori della direzione del PD, sebbene contenga toni diversi dal passato, sui temi della riforma del mercato del lavoro e sulla revisione della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) resta ancora vago, indefinito e contraddittorio, a partire dalle affermazioni sull’articolo 18". Così in una nota la Cgil nazionale sulle dichiarazioni del premier.

"Non è infatti ancora chiara la proposta avanzata - afferma la Cgil - Anche l’enunciazione dell’obiettivo, da tutti condiviso, dell’eliminazione del precariato e del superamento del mercato del lavoro duale, non si traduce in proposte vere di riduzione delle forme contrattuali".

"Sebbene sia certamente apprezzabile l’ulteriore estensione a tutte le donne che lavorano del diritto alla maternità e l’impegno a una legge sulle dimissioni in bianco - prosegue la nota di Corso d'Italia - l’allargamento dei diritti a tutti i lavoratori richiede di considerare anche le altre tutele. Così come sugli ammortizzatori le risorse indicate non fanno intravedere, purtroppo, un’effettiva universalità".

Per la Cgil dunque "se il Presidente del Consiglio, annunciando l’apertura della Sala Verde, intendeva sfidare il sindacato, non possiamo che ribadire che la Cgil è da sempre pronta al confronto. Sarebbe infatti ben strano essere l’unico Paese europeo che fa riforme sul mercato del lavoro senza un dialogo con le parti sociali".

"Rivendichiamo da anni la legge sulla rappresentanza - si legge ancora nella nota - Ben venga che anche il Governo voglia aprire la discussione, visto che fino ad ora hanno supplito gli accordi sindacali e, a nostro avviso, si dovrà partire dal Testo Unico del 10 gennaio 2014".

"La Cgil porterà al confronto tutta la sua piattaforma che parte dal vero tema centrale del Paese - conclude il sindacato - ovvero creare lavoro. A sostegno della piattaforma, per dare forza all’eguaglianza delle tutele e dei diritti, la Cgil continua la preparazione della grande manifestazione del 25 ottobre a Roma".