“Un aumento senza freni, che oramai prosegue da tempo, e che richiede una urgente presa di coscienza: serve una strategia di politica industriale per porre un argine di fronte al crollo della produzione industriale che ritarda ogni possibilità di ripresa”. Così la Cgil commenta i dati sul ricorso alla cassa integrazione a maggio diffusi oggi dall'Inps.

Secondo le segretarie confederali dell'organizzazione sindacale,
Elena Lattuada e Serena Sorrentino, “l'unico modo che si ha per fronteggiare questo autentico rischio di deindustrializzazione precoce del nostro sistema economico è quello di ricorrere ad una strategia di  politica industriale con al centro massicci investimenti in innovazione”.  Così come nel breve periodo, aggiungono, “occorre mettere mano alla contrazione della domanda interna, che penalizza fortemente le nostre produzioni, attraverso un intervento di alleggerimento del prelievo fiscale su lavoratori e pensionati. Altro che aumento dell'Iva”.

Per le due dirigenti sindacali della Cgil “servono quindi interventi
mirati e tempestivi. Ogni ritardo accumulato in tal senso pregiudica la capacità del nostro sistema industriale di fronteggiare l'avanzata degli altri paesi e di difendere l'occupazione esistente. L'Italia scivola inesorabilmente nella produzione manifatturiera mondiale e non c'è assolutamente altro tempo da perdere”, concludono Lattuada e Sorrentino.