“Il Parlamento deve intervenire per migliorare il decreto lavoro”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, che commenta così gli emendamenti del relatore al provvedimento sul lavoro: “Ferma la critica circa la mancata svolta sulla precarietà, rispetto agli emendamenti affidati al relatore si intuisce la volontà di mitigare gli interventi del decreto, ma in misura ancora insufficiente”.

Nel merito, osserva la dirigente sindacale, “bene il diritto di precedenza per assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori con contratto a termine e computo dei periodi di astensione per maternità ai fini del diritto di precedenza. Rimane però un numero troppo alto di proroghe così come l'acausalità a 36 mesi di fatto cambia la natura del contratto a termine”. Inoltre, prosegue Sorrentino, “quanto all'apprendistato, far rientrare la forma scritta del piano formativo è giusto, così come recuperare la formazione trasversale, ma se non si cancella la previsione che le ore di formazione possono essere pagate al 35% c'è comunque un peggioramento. Infine, sempre sull'apprendistato, la stabilizzazione di almeno il 20% degli apprendisti nelle aziende che occupano almeno trenta dipendenti vorrà dire che, proprio nelle imprese più piccole, ci sarà minore stabilità e questo non può andar bene”.

Sui contratti di solidarietà, aggiunge, “l'aumento dello sconto contributivo al 35% è giusto come incentivo a utilizzare questo strumento per evitare i licenziamenti vanno però rifinanziati tutti i contratti di solidarietà espansivi e difensivi per i quali le risorse sono già esaurite. Tutti punti sui quali - conclude Sorrentino - il Parlamento dovrà intervenire per migliorare il testo definitivo”.