"Accogliamo molto positivamente la decisione presa dal Governo italiano, che dal primo luglio 2015 ha aperto il mercato del lavoro italiano ai cittadini croati. Per queste lavoratrici e questi lavoratori, quindi, vale pienamente, nel nostro Paese a partire da oggi, la regolamentazione europea in termini di libera circolazione dei lavoratori e delle lavoratrici". È quanto scrive in una nota Monica Ukmar, della Cgil Friuli Venezia Giulia. 

"Analoga decisione è stata presa dai governi di Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Spagna. Restano in vigore, invece, limitazioni per i prossimi tre anni, in Austria, Malta, Paesi Bassi, Inghilterra e, purtroppo, per noi aspetto particolarmente rilevante, anche in Slovenia", spiega ancora Ukmar.

"Ci uniamo, quindi, alle considerazioni del Commissario Europeo al Lavoro, Thyessen, nell’accogliere queste nuove aperture, quali positive ed importanti opportunità sia per i lavoratori, che per le economie dei Paesi ospitanti - aggiunge la rappresentante sindacale - Nelle nostre aree di confine la possibilità, da oggi garantita, del libero accesso dei lavoratori croati al mercato del lavoro italiano, assume particolare rilievo anche quale strumento, più volte evidenziato anche dalle parti sociali, di lotta al lavoro nero e/o sommerso nonché quale garanzia contro possibili rischi di dumping sociale".