“Un altro annuncio di chiusura di una azienda storica in Toscana a ciel sereno, senza che vi siano state avvisaglie di nessuna natura, dove fino a fine anno il problema era la gestione degli orari per gli importanti carichi produttivi”. A dirlo è Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Cgil Toscana, riguardo la Cerpelli Pompe, oggi Finder Pompe, azienda che progetta e produce sistemi ingegnerizzati per il settore Oil e Gas. L’azienda, spiega la Fiom, ha comunicato alla Rsu che intende chiudere lo stabilimento di Querceta (Lucca) e continuare a produrre solo nello stabilimento in Lombardia per razionalizzare i costi. “Sempre la stessa solfa, comunicazioni a freddo, con uno stile unico, senza più neanche quei minimi rapporti di sensibilità e rispetto verso i lavoratori e le comunità dove le aziende hanno fatto la storia del territorio” commenta Braccini. Anche la Finder, conclude l’esponente sindacale, fa parte “di una multinazionale americana, la Dover Corporation, e bisogna che in questo paese si torni a ragionare fino in fondo di politica industriale e non di come si licenziano meglio i lavoratori che hanno un posto di lavoro”.