Tutti in piazza contro il caporalato. A Latina, tra le prime province italiane per fatturato agricolo, oggi (lunedì 18 aprile) sono scesi in piazza più di 2 mila braccianti e lavoratori, in larghissima parte extracomunitari, per chiedere il rispetto dei contratti e delle tabelle salariali (la media delle retribuzioni è di 3,5 euro l’ora, mentre il contratto provinciale ne prevede 9 lorde). A sostenere il primo sciopero generale dei lavoratori agricoli della provincia sono la Flai Cgil, che ha montato nella centrale piazza della Libertà (dove si tiene il presidio) la “tenda rossa”, simbolo della sua campagna per i diritti, e l’associazione In Migrazione."Siamo ragazzi come gli altri, non ce la facciamo a sopportare ritmi e carichi di lavoro disumani e ricevere 2 o 3 euro l'ora. Vogliamo il giusto e non vogliamo dare fastidio a nessuno", così hanno dichiarato i lavoratori che hanno parlato dal palco: "Siamo costretti ad accettare 3.50 l'ora, altrimenti il padrone dice che non ci fa il contratto e quindi non abbiamo più il permesso di soggiorno".

"Da oggi parte un nuovo percorso insieme a tutta la comunità indiana, insieme a tutti quelli che credono in condizioni giuste di lavoro, contro ogni forma di sfruttamento, di ricatto e di lavoro paraschiavistico" ha spiegato il segretario generale della Flai Cgil Roma e Lazio Pino Cappucci: “È ora che istituzioni e associazioni datoriali contribuiscano fattivamente a fare in modo che le regole vengano rispettate, riconoscendo a questi lavoratori e lavoratrici l’applicazione delle tabelle contrattuali, stroncando così gli episodi di sfruttamento”. Cappucci ha anche auspicato “la convocazione della task force specificatamente costituita presso la Prefettura di Latina, affinché istituzioni e Direzione territoriale del lavoro intensifichino gli sforzi nel controllare le aziende che non rispettano leggi e contratti”.

Giovanni Mininni, segretario nazionale Flai Cgil, ha invece evidenziato la "straordinaria importanza di questa piazza, la grande partecipazione. Questa piazza chiede il rispetto dei contratti e chiede che il disegno di legge contro il caporalato sia approvato in tempi brevi e contenga tutte le misure che chiediamo per contrastare in modo efficace lo sfruttamento nei campi. In Regione Lazio dal 2014 è ferma in Commissione una legge di contrasto al caporalato: è ora che questa legge sia approvata, lo chiediamo anche da questa piazza".

I lavoratori stranieri nell’agricoltura sono circa novemila, in larghissima parte indiani (provenienti dalla regione del Punjab), e sono loro a costituire più dell’ottanta per cento della forza lavoro di un settore che, a Latina, è la seconda voce del Pil provinciale. Negli ultimi anni, come segnala la Flai Cgil, tra questi lavoratori è aumentata la consapevolezza dei propri diritti, di conseguenza sono anche cresciute le azioni legali e i ricorsi ai giudici del lavoro. Un’azione di formazione dei lavoratori, corsi di italiano, distribuzione di opuscoli informativi, integrazione delle comunità straniere che sta dando i suoi frutti in termini di legalità.