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L'assenza di interventi a favore dei pensionati da parte del governo Renzi, e la spending rewiew secondo il piano presentato dal commissario Cottarelli al Senato, che prevede di ridurre il perimetro pubblico in tre anni operando un taglio di 85.000 dipendenti statali, con inevitabili ricadute sul welfare dei servizi alla persona, della sanità, e dunque sugli anziani. Ne ha parlato Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, intervenendo stamane a Italia Parla, la rubrica di Radioarticolo1 (qui il podcast).
"Renzi ha fatto il gioco delle tre carte – esordisce la dirigente sindacale –. Nel senso che da una parte ha tenuto fuori i pensionati dagli sgravi fiscali; dall'altra, attraverso il commissario Cottarelli, ha minacciato sfracelli, cioè ulteriori interventi sulle pensioni di reversibilità su tutto quel che può avere a che fare con le pensioni. In modo che a un certo punto ci diranno: avete visto non facciamo nulla, ma comunque vi lasciamo fuori dagli sgravi Irpef. È una vecchia storia, quella che sta avvenendo: ci spaventano, per poi farci accettare cose che non ci vanno giù. Ad ogni modo, noi non cadiamo nella trappola, nel senso che non siamo per niente soddisfatti e quindi insistiamo nel dire che occorre intervenire sulle pensioni, perchè per far girare i consumi riducendo l'Irpef di 80 euro al mese, è necessario dare tale opportunità non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche ai pensionati. Il provvedimento avrebbe un senso di giustizia sociale, oltrechè costituirebbe un aiuto vero per moltissime persone in difficoltà, per far sì che si cominci a stare un po' meglio".
Lo Spi Cgil ha poi ricordato come spesso gli anziani, all'interno di un nucleo familiare, siano ormai diventati il vero ammortizzatore sociale della società italiana. "La cosa incredibile – rileva Cantone – è che laddove c'è una famiglia con padre, madre e figlio, il primo otterrà lo sgravio in busta paga e contemporaneamente il nonno non avrà nulla, ma dovrà continuare ad aiutare il nipote, che magari è anche disoccupato. Perciò, alla fine quegli 80 euro di sgravio serviranno a ben poco, perchè ciò che entrerà dalla porta potrebbe uscire dalla finestra".
Veniamo al piano 'lacrime e sangue' di Cottarelli. "Io penso che la lista della spesa che ha presentato Cottarelli al Senato sia molto pericolosa, per tutti e ovviamente anche per l'occupazione nel pubblico impiego – sostiene Cantone –. Però, se si continua a non salvaguardare il turn over e quindi a ridurre posti di lavoro nel settore pubblico, il risultato è che i servizi sul territorio, come l'assistenza alla persona, la sanità, ne risentiranno parecchio. A meno che si decida di ridurre drasticamente il lavoro pubblico e poi di risolvere tutto con un po' di volontariato. Non mi pare che sia questo il modo per qualificare l'intervento pubblco nel nostro Paese. C'è bisogno, al contrario, di intervenire sugli sprechi che davvero sono tanti, senza agire con tagli lineari".
Da qui le mobilitazioni dei pensionati. "Vogliamo rendere visibile il nostro disagio, la nostra rabbia, la nostra preoccupazione – denuncia ancora la segretaria generale dello Spi Cgil –, vogliamo che la politica presti attenzione alle nostre richieste, perchè gli anziani sono un terzo della popolazione italiana, votano e quindi bisogna ascoltarli un po' di più. Questa è la nostra mobilitazione che avvieremo sul territorio, ma non sarebbe se le categorie dei lavoratori attivi dedicassero 15 minuti o mezz'ora del loro tempo per contestare ciò che il governo sta facendo ai pensionati, anche per rafforzare il tema della solidarietà tra le generazioni e per riprendere quanto afferma all'inizio il nostro documento congressuale. C'è la necessità di creare lavoro nel nostro Paese, perchè il lavoro dei giovani è l'obiettivo degli anziani dello Spi. Creare occupazione va bene, a patto però di non cancellare i diritti acquisiti, come sembra voler fare il governo e il ministro Poletti attraverso il decreto legge e il disegno di legge delega sul lavoro".