"Questo pomeriggio si è svolto un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Blutec per avere risposte sul futuro degli 800 lavoratori di Termini Imerese. Il quadro finanziario è sempre più incerto e questo produce effetti negativi sulle spettanze dei lavoratori degli stabilimenti aziendali". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia.

"L’azienda ha raggiunto l’intesa con Invitalia per ridare indietro 21 milioni e 322 mila euro, ma non l’ha ancora sottoscritta in attesa dell’autorizzazione del Mise. La restituzione permetterebbe il finanziamento di un nuovo piano industriale. Ad oggi, non c’è coincidenza tra il piano di rioccupazione e la realtà", sostengono i due dirigenti sindacali.

La Fiom ha chiesto al governo di riaprire la vertenza Termini Imerese "per avviare la ricerca di nuovi investitori industriali ed altre aziende che possano realizzare il piano di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori, a partire dalla verifica degli accordi sottoscritti con Blutec. Per realizzare le soluzioni strutturali per tutti i lavoratori, sia per quelli dipendenti direttamente da Blutec, sia per quelli dell’indotto, è indispensabile l’utilizzo di nuovi ammortizzatori sociali utili a garantire la piena occupazione".

"Il governo si è impegnato alla copertura e proroga degli ammortizzatori sociali, con la Regione Sicilia al rinnovo dell’accordo di programma, e infine ha condiviso la proposta della Fiom di verificare l'attuazione del piano di rioccupazione Blutec e ricerca di nuove aziende e investitori”, chiudono i due sindacalisti.