“Noi respingiamo totalmente il trasferimento in Cina della produzione di un simbolo della vita quotidiana del nostro Paese e consideriamo la vertenza Bialetti un immediato banco di prova per la Regione Piemonte e per il governo.” Lo ha detto oggi (22 aprile) Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, intervenendo a Omegna (Verbano, Cusio, Ossola) davanti ai cancelli della Bialetti, ove è in corso uno sciopero articolato contro l’annunciata chiusura dell’azienda.

“La caffettiera Moka Express – ha sottolineato Cremaschi – è un prodotto che entra nelle case. E’ un’immagine del lavoro italiano nota a livello mondiale. Trasferire questa produzione in Cina non significa solo lasciare in mezzo a una strada 200 lavoratori, tra diretti e indotto, ma anche cancellare un veicolo fondamentale di promozione del nostro sistema industriale. Sarebbe un danno enorme per tutto il paese”.

“Per questo – ha concluso – chiediamo alla Regione Piemonte e al ministero dello Sviluppo economico, con cui ci incontreremo martedì e mercoledì prossimi, di fermare il piano di chiusura e di costringere l’azienda e le banche a presentare un piano industriale di rilancio della produzione nel territorio. La Bialetti non è un’azienda decotta, ha macchinari e impianti modernissimi. Basta una decisione del sistema politico istituzionale perché la produzione continui. Su questa vertenza misureremo la volontà reale delle Istituzioni, della Regione e del governo di difendere davvero il made in Italy”.