"I falchi non aiutano Berlusconi, non vedono al di là del proprio naso. Spero li faccia ragionare". Sono parole forti quelle che il presidente della Camera, Gianfranco Fini rilascia oggi al Corriere della Sera, dopo l'intervento di Fabrizio Cicchitto e la fiducia posta sulla Finanziaria. Fini si dice preoccupato per "il danno enorme che il ministro dell'Economia e il capogruppo del Pdl hanno fatto a Berlusconi".

Per il presidente della Camera il Pdl ha "perso una grande occasione per mostrarsi come una forza moderata, responsabile, disposta al confronto. Assumendo un diverso atteggiamento si sarebbe potuto mettere in difficoltà l'opposizione. Invece siamo stati noi ad accendere senza ragione i toni, ad alzare ulteriormente gli steccati. Fosse una strategia... ma non lo è, e un modo di procedere alla cieca".

E ancora: "Ascoltando l'intervento di Cicchitto pensavo si trattasse di un capo degli ultrà. Non volevo crederci", dice il Presidente di Montecitorio. "E dire che tutti avevano concordato sul fatto di evitare polemiche e incendiare gli animi, dopo quanto era accaduto".

Della fiducia sulla Finanziaria
, secondo Fini, non c'era bisogno, "intanto perché non c'era il rischio che passasse
nemmeno un emendamento delle opposizioni. Poi perché nella maggioranza tutti si erano impegnati ad essere compatti, consapevoli di non poter sgarrare, di non poter cambiare una sola virgola della manovra. Insomma - spiega - non c'era un problema di tempi, non c'erano problemi politici, non c'era ostruzionismo visto l'esiguo numero di modifiche presentato. Non si capisce la necessità di alzare il ponte levatoio".