"Siamo letteralmente stupefatti del contenuto del codice di comportamento licenziato dalla giunta del Comune di Bari che, accanto a prescrizioni ovvie e cavalcate dalla peggior stampa per colpire i dipendenti pubblici (' i furbetti del badge' che nei casi previsti dalla legge comporta  anche il licenziamento), affianca poi un fantomatico art. 8 che vieta 'anche sui social network' giudizi sull'operato dell'Ente". Lo scrivono in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Puglia che denunciano: "O ci troviamo in un regime borderline, ai confini di un sistema che democratico non é più o la formulazione é talmente espressa male da dover essere seriamente e correttamente rivista". 

"Se da un lato si vieta ai dipendenti di esprimere un giudizio sui social - si legge ancora nella nota - dall'altro non si comprende perché il governo politico é libero di fare ciò che vuole, anche a mezzo stampa, quando decide di delegittimare del proprio operato proprio un dipendente".  "Inutile ricordare - scrivono ancora i sindacati dei pubblici pugliesi - che proprio il Comune di Bari ha la metà dei dipendenti in servizio di qualsiasi altra realtà metropolitana nazionale pur in presenza dello stesso numero di servizi da erogare. Non é gia questo un elemento distintivo del buon operato dei dipendenti del Comune di Bari? Certo i colpevoli vanno puniti, come dovrebbe essere sempre in un Paese civile, ma la gran parte di loro deve essere rispettata perché attiene con scrupolo al proprio lavoro". 

I sindacati chiedono dunque all'Amministrazione comunale, "di aprire un tavolo per discutere insieme di un codice formulato in una forma rispettosa e corretta, come sono corretti e rispettosi i lavoratori del Comune di Bari".