È di queste ore la notizia ufficiale della conclusione delle trattative tra Thyssen Krupp e Tata Steel rispetto all’ormai annunciata joint venture tra le due società, che darà vita ad un nuovo colosso della produzione di acciai al carbonio. Operazione che però non includerà le acciaierie speciali di Terni, attualmente di proprietà di ThyssenKrupp, ma già messe sul mercato, vista la decisione della multinazionale tedesca di uscire dalla produzione di acciai speciali. 

E i sindacati ternani, pur dicendosi "non sorpresi" dalla situazione che si è determinata, esprimono "preoccupazione per il futuro del sito ternano". "A maggior ragione oggi - si legge in una nota di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl di Terni - è necessario riaccendere l'attenzione rispetto al futuro del sito ternano, rimasto l’unico stabilimento produttivo di proprietà esclusivamente di Thyssen Krupp e che, con molta probabilità, vedrà un cambio societario nei mesi a venire, in quanto le dichiarazioni della proprietà tedesca hanno sempre registrato una coerenza nei fatti".

A preoccupare i sindacati ternani sono soprattutto "l’indeterminatezza sugli assetti societari" e la mancanza di chiarezza sulle "future strategie industriali per lo stabilimento ternano". "Per queste ragioni come organizzazioni sindacali chiederemo un confronto alle istituzioni regionali e locali - si legge ancora nella nota - per condividere in modo più esaustivo le preoccupazioni e riattivare velocemente il tavolo governativo, sospeso per le note vicende elettorali degli scorsi mesi, al fine di fare luce sul futuro del sito ternano, con l’obiettivo di difendere una produzione strategica per il Paese".

"Terni, il suo stabilimento, i lavoratori e una intera comunità hanno già troppe volte e con costi troppo alti pagato i prezzi di passaggi societari e ristrutturazioni aziendali", concludono i sindacati delle tute blu ternane.