"Lo scorso 19 marzo 2015, la giornata nazionale per la raccolta firme per la proposta di legge popolare sugli appalti pubblici e privati e' stata straordinaria, per l'informazione diffusa tra le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, ma anche nei luoghi pubblici per tutti i cittadini. Sono stati allestiti nelle piazze pubbliche italiane più di 611 gazebo e 8360 punti di aggregazione, nei posti di lavoro per la raccolta firme, dando informazioni e divulgando materiali informativi". A comunicarlo in una nota è stato Moulay El Akkioui, coordinatore campagna Appalti della Cgil.

“Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”. Queste le parole d'ordine, scelte dalla Cgil per una campagna a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema che, e' partita lo scorso 12 febbraio, sta attraversando tutto il Paese e si concluderà alla fine di aprile. "Tra i protagonisti come valore aggiunto all'impegno e al lavoro che stanno facendo in questi giorni - continua El Akkioui  - i dirigenti, le delegate e i delegati della Cgil su tutto il territorio nazionale, per dare informazioni e raccogliere le firme, c’è un furgone, adeguatamente visibile delle immagini della campagna".

"L'obiettivo - conclude il sindacalista - è l'informazione (una persona non informata è morta; diceva il grande Ghandi) e la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge che, in estrema sintesi, propone: la riduzione al minimum il numero delle stazioni appaltanti( 30.000) la tutela dei diritti e la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; la trasparenza e la chiarezza delle norme, il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; la tutela dell'occupazione nei cambi di appalto. Non è finita, lo sforzo e l'impegno deve continuare nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, per raccogliere il massimo numero delle firme, ma sopratutto dobbiamo sconfiggere il cancro degli appalti alla massimo ribasso, la corruzione, i privilegi, l'ambiguità delle norme sugli appalti, e aiutare alla bonifica dell'economia malata e inquinata del nostro paese; che ha sempre provocato i danni alla collettività e al bene comune, e sopratutto a chi lavora e produce il benessere per il paese; lavoratrici e lavoratori. insomma bisogna stimolare la politica a tutti i livelli del nostro paese a far un po' di ecologia delle coscienze per potere bonificare una volta per tuttto questo paese dall'inquinamento malavitoso".