Ancora un morto sul lavoro in Lombardia. Un tecnico di 51 anni, G.S., manovratore esperto di piattaforme aeree della ditta Banfi, ha perso la vita alle ore 8 di oggi (venerdì 6 luglio) nel ribaltamento del mezzo nella fabbrica di imballaggi Md Foils di Cesano Maderno (Monza), che nei giorni scorsi a causa del maltempo aveva subito danni al tetto. Per ripararlo l’azienda ha chiamato un’impresa che, a propria volta, ha noleggiato la piattaforma con il tecnico addetto. Secondo una prima ricostruzione, l'operaio stava lavorando in un cestello su una piattaforma aerea che si è chiusa su se stessa: l'uomo è quindi rimasto incastrato e schiacciato contro una parete. Salvo per miracolo un operaio che è riuscito ad allontanarsi in tempo. 

In Lombardia (secondo i dati ufficiali Ats, quindi relativi solo agli infortuni mortali nei luoghi di lavoro) sono 25 dall’inizio dell’anno, mentre erano 22 nello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati Inail, che tengono conto anche di chi perde la vita andando a lavorare, come nel caso delle lavoratrici scomparse nel disastro ferroviario di Pioltello, nei primi cinque mesi del 2018 si passa da 49 a 61 infortuni mortali, quindi 12 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Uno su due ha riguardato lavoratori con età compresa fra 50 e 64 anni. Le cause sono ricorrenti: cadute dall’alto, urto con mezzi in movimento, ribaltamento dei mezzi agricoli. Nel panorama nazionale gli infortuni con esito mortale nei primi cinque mesi del 2018 sono 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017, legati, secondo l'Inail, a un aumento degli incidenti mortali in itinere.

La Cgil Lombardia e la Cgil Monza e Brianza, nell’esprimere il proprio cordoglio alla famiglia del lavoratore che ha perso la vita e la propria solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti, rimarcano che “siamo di fronte a un drammatico peggioramento della situazione, nella nostra regione come in tutta Italia, che preoccupa fortemente il sindacato, impegnato attraverso la contrattazione collettiva e aziendale, e il lavoro dei Rls, a contrastare questo fenomeno". Per le strutture lombarde "occorre un impegno forte anche anche da parte delle istituzioni, a partire dal governo e dalla Regione, e delle associazioni d’impresa. E’ necessaria un’azione coordinata a livello nazionale e territoriale che rafforzi il sistema della prevenzione e dei controlli in tutti luoghi di lavoro, con particolare attenzione verso le piccole e piccolissime aziende. Lo sviluppo, l’occupazione, la competitività sul mercato non si operano con la riduzione dei diritti, ma col miglioramento a tutto campo delle condizioni di lavoro. Solo così riusciremo a lasciarci alle spalle la crisi e a contrastare il carico di dolore e sofferenza che causano gli infortuni, mortali e non, e le malattie professionali". Cgil Lombardia e Cgil Monza e Brianza, in conclusione, sottolineano che "la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti per la sicurezza deve avere uno spazio fondamentale, e vanno coinvolti nei processi aziendali di miglioramento continuo dei sistemi di gestione della prevenzione".