“Un investimento sull'autonomia delle parti sociali”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso subito dopo la firma definitiva dell'intesa tra Confindustria e sindacati su nuove relazioni industriali e modello contrattuale. “L'accordo – prosegue Camusso – è un investimento che unitariamente facciamo sulla funzione della contrattazione. Decliniamo una serie di principi e modalità per uscire dalla crisi e investire sul futuro”. La dirigente sindacale ha aggiunto che “veniamo da una lunga stagione dove l'autonomia delle parti è stata messa in discussione. Con questa intesa riaffermiamo la centralità della funzione del lavoro e della funzione industriale” che secondo il numero uno della Cgil non sempre sono state al centro delle politiche del governo.

Lanciamo un “messaggio importante: imprese e lavoro sono un bene comune del Paese, un bene prezioso che va salvaguardato”. È quanto ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, dopo la sigla dell'intesa. Furlan ha ricordato che l'accordo nasce dalla piattaforma unitaria delle tre confederazioni sindacali e che oggi "si conclude, unitariamente, un percorso lungo cui abbiamo lavorato tutti. Oltre un anno di confronti significativi e serrati. Nemmeno un minuto del lavoro fatto è stato perso”.

L'accordo arriva “in un momento particolare per il Paese, che si è espresso con il voto, e con l'economia in leggera ripresa. Così vogliamo favorire il decollo della ripresa economica”, sottolinea il leader della Uil Carmelo Barbagallo.

“Il messaggio che arriva da questo accordo sul modello contrattuale è che in un momento delicato del Paese le parti sociali si compattano e non si dividano”, aggiunge il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.