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“Sarebbe assurdo avviare la più grande campagna vaccinale della storia durante una eventuale terza ondata della pandemia”. Lo ha detto ieri il Commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri che conferma il piano: entro la fine del 2021 tutti gli italiani dovranno essere vaccinati. Il governo spinge intanto sulle misure restrittive per evitare la scena che si è vista in estate. Ma contro le scelte di contenimento oltre all’opposizione del centro destra scendono in campo le Regioni che non accettano in particolare le nuove norme del Dpcm sugli spostamenti da Comune e Comune.
Per quanto riguarda l'emergenza sanitaria in Italia e la situazione reale delle strutture pubbliche da segnalare su Collettiva.it una nuova puntata del viaggio nelle Regioni. Oggi si parla del Nord Est con un approfondimento di Roberta Lisi.. Su Collettiva anche l'intervista a Rosy Bindi
Natale con i tuoi
Mentre il Corriere della Sera propone un titolo neutro, “Un Natale in casa: tutte le regole”, il Messaggero titola sulla resistenza alla politica di prudenza: “La fuga dai divieti di Natale”. Fino al 20 dicembre, spiega il quotidiano romano, la corsa verso le seconde case. Autocertificazione per visitare gli anziani. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha precisato ieri che il Cenone di Capodanno dovrà essere organizzato solo con i conviventi. Intanto ieri si è registrato il record delle morti: 993. “Troppi morti, fermiamo la terza ondata”, è il titolo di apertura de La Stampa. Titolo del manifesto: “Indovina chi non viene a cena”. Sul Corriere della Sera da segnalare tra le voci critiche nei confronti del governo una intervista al governatore del Veneto, Luca Zaia: “L’esecutivo fa tutto da solo” (Marco Cremonesi a pagina 2).
Scenari di crisi politica
Anche se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a smentire qualsiasi ipotesi di crisi, sono vari i commenti di oggi che fanno presagire una possibile crisi politica che se scoppiasse non potrebbe che sfociare in nuove elezioni. Sul Corriere della Sera il commento di Massimo Franco: “Un esecutivo che galleggia a fatica sulle tensioni” (p.5). Sul Sole 24 ore Lina Palmerini parla dell’invito alla prudenza del Colle e dei rischi di voto (p.14). Su Repubblica Claudio Tito parla della “disunità nazionale” (p.39). Su La Stampa il retroscena di Ugo Magri: “La linea del Colle se non passa il Mes si torna a votare” (p.9). Sempre su La Stampa Marcello Sorgi parla delle spaccature e delle defezioni interne al Movimento a Cinque Stelle (p.9). Sul Fatto Quotidiano lo storico Giovanni De Luna analizza le caratteristiche dell’opposizione al governo Conte sostenendo la tesi che in Italia una destra “normale” non c’è mai stata (a pagina 9). Sul Corriere della Sera da segnalare l’intervista ad Andrea Orlando (Pd): “Sulle riforme non possiamo fermarci. Ora il premier prenda un’iniziativa” (a pagina 15)..
Brutte previsioni
La prima pagina de Il Sole 24 ore si distingue. Non apre sullo scontro sulle regole natalizie, ma sull’economia. “Nel 2021 meno ripresa, più disoccupati”. Le ultime stime dell’anno targate Istat e diffuse ieri con la nota “Prospettive per l’economia italiana” aggiungono nuovi particolari sulla peggiore recessione in tempi di pace e accendono un segnale di allerta sulla ricomposizione del mercato del lavoro quando usciranno di scena gli stop ai licenziamenti e la Cassa integrazione con causale Covid 19. Si passa da uno scenario primaverile che indicava -8,3% quest’anno e +4,6% del 2021, agli attuali -8,9% e +4 per cento nel 2021. (il servizio di Davide Colombo a pagina 5).
La patrimoniale ripescata
Sulla prima pagina del manifesto, nel balcone sopra il titolo di apertura un'altra importante questione: “Patrimoniale ripescata: ora di può fare” a proposito della decisione di reinserire nella Legge di Bilancio l’emendamento sulla tassazione dei patrimoni alti. (il servizio di Massimo Franchi a pagina 5).
Pubblica amministrazione. La Cgil commenta la procedura Ue
Notizia importante dall’Europa. Come si legge sul Messaggero, “Bruxelles mette in mora l’Italia: basta lavoratori precari nella pubblica amministrazione” (Michele Di Branco a pagina 16).
“Grave l'ennesima bocciatura dell'Europa al nostro Paese sul fronte dei precari delle pubbliche amministrazioni. Buona occupazione, piano straordinario di assunzioni e superamento del precariato: sono queste le priorità per il pubblico impiego”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti ha commentato la procedura della Commissione Europea contro l’Italia sui contratti del settore pubblico.“Oltre 370 mila dipendenti con rapporti di lavoro precario, a cui si aggiungono gli oltre 160 mila supplenti delle scuole italiane, numeri che ci danno lo spaccato di una vera emergenza a cui il Paese non vuole mettere la parola fine”, prosegue la dirigente sindacale. “Il rapporto di lavoro a termine resta la tipologia favorita dalle Pubbliche amministrazioni a causa di vincoli legislativi che continuano a permanere, ma soprattutto - sottolinea Scacchetti - a causa di un approccio sempre emergenziale alle politiche assunzionali, che non può che essere moltiplicatore di precarietà”.Nello specifico, la segretaria confederale ricorda che “nel sistema scolastico è stata rifiutata l'ipotesi di un percorso di reclutamento più rapido attraverso la valorizzazione di personale che svolge funzioni di supplenza da più di tre anni”, e denuncia che “ nel disegno di legge di bilancio si continua a promuovere la proroga di contratti a termine nel sistema sanitario piuttosto che la stabilizzazione degli stessi”. “Tutto ciò - continua - mentre si allargano i numeri dei pensionamenti dei dipendenti pubblici, senza il necessario turn over”.Per Scacchetti “occorre stabilizzare il personale precario e, contestualmente, rendere stabili i canali di accesso nelle pubbliche amministrazioni attraverso un piano straordinario di occupazione, che deve partire da sanità e istruzione. Investire per le assunzioni nella PA è indispensabile per superare la fase dell’austerità e della riduzione del perimetro pubblico e per indicare un modello di sviluppo fondato su lavoro di qualità e garanzia dei diritti di cittadinanza”.
Sulla presa di posizione della Commissione Ue scrive Roberto Ciccarelli sul manifesto (p.5): “Basta precariato nella scuola e nella pubblica amministrazione”
Giornata della disabilità. La Cgil chiede un Piano straordinario di lavoro
"Riteniamo fondamentale ricordare e celebrare, ma anche promuovere diritti di piena cittadinanza delle persone con disabilità, così da garantire un rapido cammino verso lo sviluppo inclusivo e sostenibile". È quanto ha dichiarato ieri, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in un video su Collettiva.it. La Cgil propone un Piano straordinario per l'occupazione delle persone con disabilità perché, conclude Landini, "il numero dei disoccupati con disabilità è veramente impressionante, e dunque, occorre un intervento urgente e strutturale. Da tempo, unitariamente, abbiamo richiesto, al ministro del Lavoro, un tavolo istituzionale, con tutti gli attori, comprese le imprese, per un rilancio delle politiche occupazionali delle persone con disabilità'
Nel pomeriggio di ieri la Cgil ha diffuso un comunicato di Nina Daita, responsabile nazionale politiche per le disabilità .“L’emergenza Covid sta ampliando diseguaglianze e sofferenze – spiega Daita - e la situazione è certamente più drammatica per le persone con disabilità e per le loro famiglie”.“Solidarietà è la parola d’ordine assunta quest’anno dal coordinamento nazionale per le disabilità Cgil. La solidarietà - sottolinea Daita - è la cura efficace, perché concreta, per ridurre le disuguaglianze e creare quella coesione sociale oggi minata ancor di più dalle conseguenze della pandemia. Il 3 dicembre deve segnare un nuovo passo in una società che oggi è spaventata, sfiduciata, senza sogni, sofferente ed incapace di sperare".Per la dirigente sindacale “al di là delle celebrazioni, oggi forse poco opportune, è doveroso ricordare le vittime della pandemia, tra cui moltissime persone con disabilità, che hanno pagata il prezzo più alto. Questo ci serva da lezione, la prevenzione e la cura delle fasce più deboli deve essere inciso nella mente e nei cuori di chi ci governa”. “Inoltre - aggiunge - chiediamo al Governo un segno concreto di attenzione nell'ambito del lavoro: da tempo rivendichiamo unitariamente l’apertura di un tavolo presso il ministero del Lavoro per rilanciare le politiche attive e fronteggiare così l'emergenza lavorativa di questi soggetti più deboli. Ad oggi, possiamo stimare, data la situazione, che ci siano più di 800mila persone con disabilità in cerca di occupazione. Occorre quindi - ricorda infine Daita - un piano straordinario per non lasciare indietro gli ultimi".
Sull’Osservatore Romano il messaggio di papa Francesco sulla Giornata della disabilità: “La fragilità appartiene a tutti”
Caporalato: Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna ammesse come Parti Civili.
Ieri mattina, nel corso dell’udienza per il rito abbreviato il Tribunale di Forlì ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da Cgil, Cisle Uil dell’Emilia Romagna in un procedimento penale che vedeva oltre 40 lavoratori di origine pakistana vittime del reato di caporalato. Da tempo le organizzazioni sindacali denunciano i fenomeni di criminalità organizzata, mafie e caporalato che operano in primari settori della produzione agricola e manifatturiera su tutto il territorio regionale. Le tante iniziative organizzate e la tutela prestata ai singoli lavoratori testimoniano questo nostro impegno. A processo cittadini pakistani che arruolavano lavoratori per mandarli a raccogliere frutta o potare gli alberi per pochi spiccioli al giorno, senza contratti, senza tutele e senza garanzie sulla salute e sicurezza. Altre indagini sono in corso per vagliare le responsabilità dei proprietari, tutti italiani, delle aziende agricole che hanno utilizzato questa manodopera gravemente sfruttata. I lavoratori erano costretti sotto il ricatto della loro condizione di necessità, anche per la natura dall’attuale legge sull’immigrazione, a subire minacce, umiliazioni e soprusi di ogni genere, oltremodo colpevoli solo per avere denunciato alle organizzazioni sindacali le loro condizioni di sfruttamento.
Discussioni
Lettera aperta alla Cgil sulle scelte ambientali
Sul manifesto di oggi Luciana Castellina e Rossella Muroni, in qualità di Portavoce Taskforce Natura e Lavoro la prima e deputata di Leu, ex presidente di Legambiente la seconda pubblicano una lettera aperta per proporre di aprire una discussione seria (ed urgente) nel sindacato a proposito di scelte ambientali ed energetiche. Il pretesto è una critica molto forte ad un documento dei sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca e Flaei Cisl e Unitec Uil sulle scelte in tema di politica energetica. “Ci rivolgiamo a voi – spiegano le due autrici - perché, pur con diverse sensibilità legate alle nostre età differenti, ci sentiamo, per storia e collocazione politica, parte integrante di un fronte di cui la Cgil ha costituito il nucleo decisivo”. Non si tratta, dicono Castellina e Muroni, di esprimere solo un dissenso con le proposte energetiche contenute nel documento sindacale. Si tratta di fare delle scelte chiare e definitive per costruire un futuro diverso. “Siamo arrivati a un punto cruciale, il processo di distruzione del nostro ecosistema ha fatto un salto di qualità, la pandemia, che ne è un aspetto, è lì a provarlo. Se non innestiamo subito la svolta indispensabile, che significa governare la riconversione verso un diverso e nuovo progetto di produzione e di consumo, il prezzo che pagheranno i più deboli sarà tremendo. Può il sindacato tirarsi fuori dallo scontro che si aprirà, lasciando che chi lucra su questo modello di economia e di società decida del nostro destino? O non deve, al contrario, decidere di stare in prima linea nella lotta per chiedere e imporre che si imbocchi un'altra strada?” La lettera aperta si conclude così: “Negli anni '50 Di Vittorio lanciò il Piano del lavoro; negli anni 90 Sergio Cofferati sottoscrisse con Legambiente un patto di consultazione che portò a numerose piattaforme unitarie ed infine prima Epifani e poi Susanna Camusso avevano cercato di dare continuità a queste iniziative; Maurizio Landini ha subito e più volte riproposto questo tema ora annunciando una conferenza di programma; e indicando nella sua prima relazione a segretario generale a Bari, anche un nuovo modo di organizzarsi del sindacato: non più solo in categorie ma anche in “sindacato di strada”, capace di aggregare i tanti soggetti diversi che vivono nel territorio e che potrebbero costituire un nuovo assai interessante soggetto rivendicativo capace di tradurre il discorso ecologico in vertenza. Oggi abbiamo l'occasione di un finanziamento pubblico, quello del piano europeo Next Generation, per innescare la transizione. Evitiamo che queste risorse vengano disperse per soddisfare i tanti “eco furbi” in circolazione. Abbiamo poco tempo: ancora ieri un'altra esondazione di fiumi in Sardegna, altri morti, altri danni. Investire in un rinnovamento profondo non è spesa, è risparmio”.
Tutti gli appuntamenti in calendario
Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale: e l’agenda di Collettiva.it. https://www.collettiva.it/agenda/