La visita del premier Draghi alla sede nazionale della Cgil, l’impegno del governo sullo scioglimento dei movimenti neofascisti: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (martedì 12 ottobre).

“Draghi: nessuna tolleranza. Il premier abbraccia Landini. Tensione Pd-FdI: un caso le parole di Provenzano. Ipotesi decreto per sciogliere Forza Nuova. Mattarella: turbati, non preoccupati” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Forza Nuova, il governo valuta lo scioglimento. Task force di esperti studia la messa al bando dei neofascisti. Le ipotesi: per decreto o dopo una sentenza. Oscurato il sito. Lega, FdI e FI: ‘No alla mozione Pd’. L’inchiesta: almeno 50 a guidare l’assalto. Tra gli obiettivi c’era anche il Parlamento. Mattarella: ‘Turbati ma non preoccupati’. Draghi incontra Landini”.

Sulla Stampa si legge: “Draghi sciolga Forza Nuova. Intervista a Letta: questa destra fa paura. Il premier da Landini alla Cgil. Mattarella: turbati, non preoccupati. Tensioni dopo il sabato nero. Provenzano: FdI cambi o è fuori dall’arco repubblicano. Meloni: vogliono cancellarci”. Tema analogo per il Messaggero: “Confindustria e i No pass: ‘Chi provoca danni, paghi’. Imprenditori pronti a rivalersi se il dipendente nuoce all’azienda. Mattarella turbato per gli scontri: ma è un fenomeno limitato”.

“Nessun silenzio”, titola il Manifesto su una grande foto dell’abbraccio tra Draghi e Landini: “I sindacati scelgono piazza San Giovanni per la manifestazione antifascista di sabato. La destra attacca: ‘C’è il silenzio elettorale’. Draghi nella sede della Cgil assaltata dagli squadristi abbraccia Landini e promette di considerare lo scioglimento di Forza Nuova”.

Il Giornale lancia “La sinistra prova il blitz: vogliono abolire la Meloni. Il Pd presenta la mozione per sciogliere Forza Nuova ma l’obiettivo è FdI: ‘È fuori dall’arco democratico’. Il centrodestra: no ai violenti di ogni parte. Mattarella smentisca la ‘minaccia fascista’: casi isolati”. E così Libero: “Il Pd ha perso la testa: abolire la Meloni per legge. Provenzano, vicesegretario dem: FdI è fuori dall’arco costituzionale. Mozione dei progressisti: eliminare i gruppi di estrema destra. Però se è la sinistra che dà le patenti, addio democrazia”.

Apertura differente per il Fatto Quotidiano: “L’ultima Trattativa per far uscire i boss. Ergastolo ostativo, il gioco di chi vuole abolirlo. I segreti delle 1992-93: il Parlamento decide se possono andare a casa senza pentirsi né rivelare chi c’era dietro le stragi. Quel negoziato tra Stato e mafia dal ’92 a oggi non s’è mai fermato”. Infine, il Sole 24 Ore: “Bonus edilizi, pressing per la proroga. Buia (Ance): ‘La mancanza di chiarezza danneggia imprese e cittadini’. Il Consiglio degli ingegneri: grazie al 110% oltre 153mila posti di lavoro nel 2021”.

Le interviste
"È giusto dire che certe organizzazioni dovrebbero essere sciolte perché sono incompatibili con la Costituzione, ma nel frattempo possiamo ottenere provvedimenti immediati, urgenti, di pronto intervento”. Inizia così l’intervista al presidente emerito dei partigiani italiani Carlo Smuraglia, pubblicata sul Domani: “Sia la legge Scelba sia la legge Mancino contengono norme in virtù delle quali si può intervenire cautelativamente e molto più rapidamente. Per esempio, sospendendo l'attività di un'associazione a carattere fascista. Il legislatore sapeva che ci vuole tempo per lo scioglimento, e che nel frattempo si poteva continuare ad agire indisturbati”.

Smuraglia sottolinea che “il passato dovrebbe essere presente a tutti, per ricordare che i grandi eventi non cominciano tutti insieme, ma hanno segni premonitori, che crescono”. Il fascismo, ricorda l’ex presidente Anpi, “non è nato impossessandosi delle istituzioni. Prima i fascisti avevano dato fuoco alle Case del popolo. Un insigne storico ha detto che la storia non si ripete mai nello stesso modo, però dà dei segni. Dobbiamo essere pronti a coglierli”.

L’ex senatore rimarca che “gli assalti di sabato alla Cgil ricordano quelli alle Camere del lavoro degli anni Venti. Per questo una delle nostre missioni è far conoscere gli strumenti, anche legislativi e giudiziari, per reprimere ogni tentativo di riportare in campo ciò che la Costituzione nel suo complesso ha rinnegato in pieno”. Per Smuraglia, dunque, bisogna essere “quotidianamente e personalmente antifascisti tutti i giorni, nel senso di essere contrari a qualunque manifestazione che vada contro il sistema che l'Italia si è scelta dopo la Liberazione, e che è la democrazia”.

“Serve una sentenza. Ma il governo può intervenire anche con un decreto”: questo il titolo dell’intervista al costituzionalista Gaetano Azzariti, pubblicata su Repubblica. “Mi pare ci siano i presupposti normativi affinché il governo sciolga per decreto i movimenti neofascisti che si siano resi responsabili di atti di violenza”, spiega il docente universitario: “Sono contenuti nella legge Scelba, che contempla due diverse ipotesi. La prima, quella ordinaria, ricorre quando lo scioglimento venga disposto dal ministro dell'Interno, sentito il Consiglio dei ministri, a seguito di una sentenza da cui risulti accertata la riorganizzazione del partito fascista. Accadde negli anni Settanta, quando vennero sciolti prima Ordine Nuovo e poi Avanguardia nazionale”.

La seconda ipotesi è prevista “dalla seconda parte dell'art.3, finora mai utilizzata: per sciogliere non c'è bisogno di una sentenza, ma il governo può intervenire per decreto legge nei ‘casi straordinari di necessità e urgenza’, cioè quando si capisca che c'è un pericolo imminente”. Per Azzariti ora occorre considerare “se le aggressioni di sabato nei confronti del più grande sindacato italiano, nonché i tentativi di assalto alla sede del governo, rientrino o meno in questa fattispecie: se cioè dimostrino — visti anche i precedenti di Forza Nuova — che tale organizzazione si ispira al fascismo e usa la violenza quale metodo di lotta politica. Se la risposta fosse affermativa, l'iniziativa del governo sarebbe più che legittima”.

In questo senso, Azzariti rileva che “molti dirigenti di Forza Nuova e di altre associazioni come CasaPound hanno diversi processi in corso per violenze. E non mi pare nascondano l'ispirazione che li muove. Credo pertanto che vi siano tutti gli elementi per considerare seriamente lo scioglimento”. E così conclude: “Oggi noi non siamo di fronte solo a opinioni inneggianti al Ventennio, quindi a gesti simbolici, ma ad atti concreti di violenza. Se sono idonei a creare un pericolo imminente, secondo la Consulta, sciogliere per decreto è una strada percorribile”.

Gli editoriali
“Eversione, il dovere di agire”, così s’intitola la riflessione dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, pubblicata su Repubblica. “Non siamo di fronte a una protesta degenerata in atti inaccettabili. Si tratta di qualcosa di più, di molto di più. Si chiama ‘eversione’. Una parola che (…) non dovrebbe mai mancare nel vocabolario di coloro che la rappresentano, siano essi al governo o all'opposizione”, spiega l’ex deputato: “In democrazia, l'eversione si stronca. È semplicemente un dovere. Gli arresti di queste ore sono stati una prima, forte risposta. Si indaghi. Si vada fino in fondo”.

L’aggressione alla Cgil d sabato è stata “un atto eversivo di matrice fascista, con la minaccia di una più ampia e diffusa reiterazione. Ci sono tutti gli estremi per un decreto, ben motivato, di scioglimento di Forza Nuova da parte del ministero dell'Interno. Una decisione impegnativa ma giusta”. In questo senso, l’ex ministro sarebbe “molto importante che su una scelta di questo tipo ci fosse una adesione corale. Sarebbe un atto impegnativo, quasi fondativo, di una nuova idea del Paese. Diversi, profondamente diversi. Alternativi, radicalmente alternativi. Ma tutti italiani fedeli ai valori e ai principi della democrazia repubblicana”.

Minniti evidenzia anche che “una democrazia deve saper distinguere tra ‘i cospiratori’, gli squadristi e la gente comune. Con gli uni si è durissimi con la forza della legge, agli altri si sta accanto. Non per dargli ragione. Anzi. Sapendo che in ballo alla fine c'è sempre un sentimento: la paura. (…) Paura per la vita, per gli affetti, per il lavoro. In una sola parola, paura per il futuro”. E così conclude: “I cattivi maestri fanno di tutto per tenere le persone incatenate alle loro paure. Compito di una democrazia è non lasciarle sole, star loro accanto e con la forza del dialogo e le evidenze della scienza liberarle dalla paura”.

“La storia insegna che eventi come la devastazione della sede sindacale, il tentativo di assalto a Palazzo Chigi, l'invasione del pronto soccorso del policlinico, i violenti scontri con la polizia non possono essere sottovalutati e tollerati”. Parte da qui la riflessione del costituzionalista Massimo Villone, pubblicata sul Manifesto, che affronta nel merito la mozione “presentata da Pd e M5S per lo scioglimento di Forza Nuova, ai sensi della legge Scelba (645/1952, come modificata dalla legge 152/1975), cui ha aderito anche Leu”.

L’ipotesi del decreto legge, previsto dall’articolo 3 della XII disposizione transitoria della Costituzione (che vieta la “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) si adotta “in casi straordinari di necessità e di urgenza (decreto che sarebbe del resto possibile anche senza un richiamo esplicito)”. Per Villone questi presupposti ci sono, e “non solo per gli eventi in sé considerati, ma anche perché la stessa organizzazione da sciogliere ha annunciato la continuazione dei disordini, se il green pass non viene ritirato. Invece, l'allargamento dell'ambito di applicazione a tutti i luoghi di lavoro è imminente, pure con le difficoltà evidenziate proprio dal sindacato di cui era nota la preferenza— a ragione — per un generale obbligo di vaccinazione”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata alla visita del presidente del Consiglio Mario Draghi alla sede della Cgil nazionale (con video e fotogallery), devastata sabato scorso da manifestanti di estrema destra. Seguono il video-racconto dell’assemblea generale Cgil di domenica 10 e le voci dei tanti partecipanti, il resoconto dell’incontro del segretario generale Maurizio Landini con i giornalisti della stampa estera, la panoramica degli innumerevoli messaggi di solidarietà internazionale, l’approfondimento sull’apertura sabato e domenica delle Camere del lavoro di tutta Italia, l’attacco hacker al sito istituzionale della Cgil.

Per la rubrica Buona Memoria, il ruolo fondamentale degli operai e dei lavoratori nella Resistenza e nella guerra di Liberazione.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.