"Ancora una volta, è stato rinviato il 'Comitatone' su Venezia, previsto a Roma il 20 dicembre. I lavoratori e le imprese - preoccupati per le continue 'non scelte'-  chiedono la manutenzione dei canali della laguna per mantenere l'attività dei porti di Venezia e Chioggia ed evitare pesanti conseguenze sull'occupazione e sull'economia del Nord-est. Uno dei passaggi è davanti alla commissione di salvaguardia. In tal senso, il 19 dicembre, alle 9, è stato organizzato un presidio di delegati e imprese davanti alla commissione regionale di salvaguardia a Palazzo Linetti, sede della Regione Veneto. Sono ancora sospese le 72 ore di sciopero proclamate nelle scorse settimane. Nel caso la commissione di salvaguardia non si esprimesse per  l'escavo dei canali scatterà lo sciopero", afferma Renzo Varagnolo, segretario regionale Filt Cgil.
 
"Nei canali dei porti di Venezia e Chioggia non è stata fatta la manutenzione che permetta alle navi moderne di portare la merce nelle banchine. L’economia dei porti è in difficoltà, abbiamo perso oltre 130 navi nel corso dell’anno e soprattutto giornate di lavoro merci e reddito. Serve immediatamente la manutenzione dei canali. Non c’è altro tempo, l’autorizzazione alla manutenzione dei canali portuali deve essere data subito, anche perché serviranno mesi di lavori per il ripristino dell’adeguata accessibilità nautica e nel frattempo la crisi incombe", affermano in un comunicato unitario le segreterie di Filt, Fit, Uiltrasporti del Veneto e Venezia.
 
"Il 19 dicembre è fondamentale che la riunione della commissione Salvaguardia approvi il progetto di aumentare di un metro l’isola delle Tresse e permettere di iniziare da subito l’iter della manutenzione.  Questa è l’unica risposta possibile che chiediamo e ci aspettiamo in risposta all’emergenza, questa è la responsabilità che i componenti della commissione hanno sul futuro del lavoro del porto, ed evitare la sua crisi e le pesanti ricadute sui lavoratori nei prossimi mesi. Serve responsabilità e serve chiarezza, vogliamo conoscere, le ragioni che impediscono la possibile soluzione, vogliamo conoscere chi eventualmente decide di limitare o affossare il lavoro del porto di Venezia e precludere il suo sviluppo", continuano le sigle di categoria.
 
"Basta interventi in emergenza, serve una manutenzione ordinaria e per questo serve il nuovo protocollo fanghi e il piano morfologico della laguna, a tutela del lavoro e dell’ambiente. Il 'Comitatone' decida quanto prima di approvare queste soluzioni, sempre che riesca a riunirsi prima o poi. Chiediamo semplicemente le normali manutenzioni di un canale della laguna e non il suo stravolgimento: se non si fa, deve essere chiaro di chi saranno le responsabilità, di chi saranno le colpe. I portuali vogliono sapere con chiarezza chi oggi ha la possibilità di decidere sul futuro, nel bene e nel male, perché nella commissione di Salvaguardia ci sono emeriti rappresentanti delle istituzioni, della Regione Veneto e della città di Venezia. Li invitiamo con cortesia, ma con fermezza, a rendere pubbliche le posizioni, alle imprese e ai lavoratori del porto, perchè sul nostro futuro pesa la loro responsabilità", proseguono i sindacati.
 
"Noi lottiamo e protestiamo per difendere i lavoratori del commerciale, delle crociere, della logistica e dell’autotrasporto, dei servizi portuali, delle agenzie marittime e dei raccomandatari, dell’Adsp. Tutto il lavoro di Porto Marghera. Noi continuiamo e proseguiamo la vertenza dei canali e dell’accessibilità nautica, fino a risposte certe e fatti concreti, stanchi di chiacchiere e delle promesse, ma determinati a continuare a lavorare nei porti e nelle nostre città. Se la commissione Salvaguardia non permetterà la manutenzione dei canali oggi, ci sarà la dichiarazione di sciopero generale dei porti lagunari", concludono le organizzazioni sindacali.