Cinquanta tappe di un viaggio per la difesa del diritto alla salute di anziani, cittadine e cittadini che mediamente aspettano 180 giorni per una visita specialistica nelle strutture pubbliche della Puglia.  Promotore dell’iniziativa lo Spi Cgil del territorio che lancia l’allarme: sei mesi non solo sono davvero troppi, sono anche fuori legge. Il tempo massimo di attesa per le visite e gli esami programmati è di 120 giorni, questo dice la norma, ma si riducono al massimo a 30 per le visite e 60 per le indagini strumentali per quelli non urgenti.

Non c’è da rassegnarsi all’idea che solo pagando ci si possa curare.  Gli anziani finiscono per essere vittime di un sistema perverso. L’attesa pesa non per tutti allo stesso modo. Ottenere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti è un diritto non derogabile. Il sindacato pensionati della Cgil è pronto a fare in modo che il diritto di ciascuno venga tutelato, aiutando chi ne ha bisogno a contestare i tempi di attesa che vengono arbitrariamente imposti”. Così il segretario generale dello Spi Cgil Puglia, Gianni Forte, ha illustrato le ragioni della campagna davanti al Policlinico di Bari.

 

Secondo gli ultimi dati, sono circa 400mila i pugliesi in lista per una visita ambulatoriale specialistica. Con un’attesa media, appunto, di 180 giorni. In alcuni casi, al momento della prenotazione, non viene assegnata alcuna data. Sospendere o addirittura chiudere le liste d’attesa è illegittimo. Se invece si ricorrere alla modalità “intramoenia” (sempre nella stessa struttura pubblica ma a pagamento) la prestazione vede notevolmente ridotti i tempi.

Non tutti, però, possono permettersi di pagare, soprattutto gli anziani e i meno abbienti, i quali di fatto si vedono negato il diritto alla salute e alle cure. È bene sempre tenere a mente, però, che il diritto alla salute è sancito dall’art.32 della Costituzione e la Legge 833/78 istituì il Servizio Sanitario pubblico e universale, tenuto a erogare le prestazioni che servono a garantire la buona salute di ciascuno di noi.  Lo scopo dell’iniziativa dello Spi Cgil Puglia oltre a richiamare al rispetto della Costituzione e della 833/78, è ricordare cosa prevede la legge in tema di liste d’attesa. Il medico di base o lo specialista devono sempre indicare sulla richiesta una classe di priorità alle quali corrisponde un tempo massimo di attesa. Il famigerato codice. Se i tempi indicati non vengono rispettati si ha il diritto a fare ricorso e contestare la violazione. Non tutti sanno di questo diritto e il sindacato dei pensionati è a disposizione per aiutare chi ne avesse bisogno. Ha detto ancora Forte: “Per ogni violazione è possibile avviare una contestazione scritta. Le sedi comunali e di quartiere dello Spi Cgil Puglia sono a disposizione per fornire qualsiasi informazione o aiuto a tutela dei diritti di tutti".