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Il governo eserciti la "massima pressione" sulla Whirlpool perché non licenzi nessuno. È questa la richiesta dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm, avanzata oggi nel nuovo round al tavolo sul futuro del sito di Napoli. Sullo stabilimento pende una procedura di licenziamento collettivo, congelata al 15 ottobre, per circa 300 lavoratori.
"All’incontro tenutosi oggi - informano le sigle metalmeccaniche in una dichiarazione unitaria - Invitalia ha illustrato le linee guida del suo progetto di reindustrializzazione nell’ambito del Pnrr e delle politiche di mobilità sostenibile. Si tratta di premesse di per sé condivisibili ma ancora non chiare nel loro sviluppo industriale e occupazionale. Come sindacato chiediamo che si entri nel merito del progetto con la esplicitazione dei soggetti privati coinvolti, che Invitalia entri direttamente nel capitale del soggetto investitore e che si discutano le modalità del mantenimento occupazionale dei lavoratori".
Il rappresentante del consorzio è stato molto esplicito nel dichiarare che lo stesso non è un’unica impresa ma un gruppo di imprese e che i tempi per la sua costituzione richiedono alcuni mesi. "Come organizzazioni sindacali - commentano Fim, Fiom e Uilm - abbiamo ribadito la necessità che la continuità dei rapporti di lavoro vada garantita. Whirlpool dal canto suo conferma che le trattative col consorzio stanno andando avanti, ma purtroppo conferma anche che non ha intenzione di spostare il termine del 15 ottobre, data di scadenza della procedura di licenziamento".
I sindacati confidano che "il ministero sciolga la riserva sul coinvolgimento di Invitalia e che eserciti la massima pressione affinché Whirpool utilizzi ammortizzatori sociali senza ricorrere ai licenziamenti. Per questo chiediamo ai Ministri Giorgetti e Orlando ed alla viceministra Todde di imprimere una accelerazione al confronto", concludono.