“Esprimiamo ferma contrarietà all’emendamento proposto in manovra da Fratelli d’Italia che impone ai lavoratori di comunicare con sette giorni di anticipo, in forma scritta e irrevocabile, la propria adesione a uno sciopero”. A dirlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “la misura snatura il diritto stesso di sciopero garantito dalla nostra Costituzione, crea di fatto liste di scioperanti e apre la strada a discutibili pressioni e potenziali discriminazioni inasprendo le relazioni industriali”.

Le tre sigle sottolineano che “il sindacato ha avuto da sempre un approccio molto responsabile nei confronti del ricorso allo sciopero, rimarcando che “la legge 146/90, unitamente alle innumerevoli regole di settore, già assicura pienamente il rispetto del diritto alla mobilità attraverso la garanzia dei ‘servizi minimi’. Questo nuovo obbligo è quindi è inutile quanto pericoloso”.

Per Filt, Fit e Uiltrasporti “i problemi della mobilità italiana non possono risolversi limitando il diritto di sciopero, ma occorre un intervento costruttivo e migliorativo. È necessario investire sulle infrastrutture, sulla forza lavoro e adoperarsi per rimuovere le cause del conflitto, riconducibili al mancato rispetto, da parte delle aziende, dei contratti collettivi di lavoro vigenti, degli accordi liberamente sottoscritti fra le parti e, peggio ancora, al mancato pagamento delle retribuzioni a fronte delle prestazioni di lavoro rese”.

Un’attenzione particolare, spiegano le tre organizzazioni, va riservata “alle inefficienze aziendali, in molti casi croniche, che quotidianamente si ripercuotono negativamente sull’efficienza e sulla qualità del servizio pubblico reso agli utenti. Inoltre, a fare da detonatore a proclamazioni di sciopero c’è l’escalation di aggressioni e di violenze ai danni delle operatrici e degli operatori della mobilità e degli utenti”.

Per i sindacati “comprimere ulteriormente l’esercizio di un diritto costituzionale, già fortemente privato della sua forza di creare le condizioni per risolvere le criticità e tutelare i diritti e gli interessi legittimi delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti, non è la strada giusta per garantire una mobilità di qualità”.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti così concludono: “Chiediamo il ritiro immediato dell’emendamento, annunciando che, se del caso, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti, dei servizi accessori e complementari ai trasporti e del loro legittimo diritto di sciopero”.