“L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Toscana è in gravi difficoltà a causa della carenza di personale, con una costante e inesorabile riduzione di risorse in atto ormai da anni che ne limita fortemente la capacità di intervento”. Lo affermano in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Anaao Assomed locali insieme ai rappresentanti della dirigenza di Arpat. “Questi elementi – prosegue la nota – sembrano non interessare alle istituzioni regionali, nonostante la situazione sia già stata segnalata più volte all'assessore Fratoni e, più recentemente, al presidente della quarta commissione del Consiglio regionale, che hanno ignorato anche le richieste di incontro. Il quadro è particolarmente critico per tutte le attività di controllo del territorio, di monitoraggio, di supporto tecnico (pareri) e di gestione delle emergenze ambientali, ma forti difficoltà interessano anche i laboratori, i settori amministrativi e le strutture specialistiche”.

I sindacati denunciano il fatto che ormai non è più possibile proseguire nel corretto svolgimento di alcune delle attività istituzionali dell'agenzia, “impossibilitata – proseguono – a fornire adeguati servizi ai cittadini: meno controlli sulle fonti di inquinamento, minore repressione dei reati ambientali, minore approfondimento tecnico per il rilascio delle autorizzazioni ambientali alle aziende e, in definitiva, minore tutela dell’ambiente”. E come se non bastasse, “le ulteriori cessazioni di personale (dirigente e non), derivanti da quota 100 aggraveranno ulteriormente la situazione che sicuramente non trarrà significativi benefici neanche in caso di completa attuazione del piano assunzioni recentemente approvato, del tutto inadeguato e insufficiente per assicurare lo svolgimento delle attività in un assetto organizzativo tarato su una dotazione organica di ben altre dimensioni”.