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Fumata nera al ministero delle Infrastrutture. Il risultato del cosiddetto ‘tavolo tecnico’ coi sindacati sul decreto sblocca-cantieri si è sostanzialmente concluso con un nulla di fatto. È quanto hanno fatto sapere le stesse Cgil, Cisl, Uil e le categorie Fillea, Filca e Feneal.
“Il tavolo di oggi al Mit non è stato un tavolo tecnico: non sono stati forniti né testi di possibile modifica del Codice, né dettagli sul possibile decreto, è stato solo confermato che la discussione continua internamente al governo e tra le forze politiche di maggioranza. Quindi nulla di fatto”.
Cgil, Cisl, Uil, insieme a Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, hanno consegnato le loro proposte per il rilancio del settore delle costruzioni, sostenute con forza nello sciopero con manifestazione romana di venerdì scorso, e hanno “indicato nel dettaglio sia gli strumenti da rafforzare per tutelare i lavoratori e garantire la trasparenza, estendendo per esempio congruità e patente a punti, che gli interventi sul Codice stesso, dal punto di vista delle politiche industriali”.
Per i sindacati, infatti, ridurre lungaggini burocratiche e accelerare i cantieri assegnati ma bloccati “non significa tornare al massimo ribasso, liberalizzare il subappalto o all’attività prevalente, rilanciare il General Contractor e quindi le ‘varianti allegre, ridurre le tutele antimafia’”.
“A questo punto riteniamo necessario – concludono i sindacati confederali e di categoria dell’edilizia – un ritorno al tavolo politico prima del pre-consiglio dei ministri, affinché siano chiare ed esplicite le posizioni del governo che se ne assumerà tutte le responsabilità, avendo di fatto scelto di non confrontarsi con le organizzazioni sindacali”.
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