Davanti ai cancelli del Nerviano Medical Sciences, in occasione della tappa della Carovana per un’economia di pace, si sono ritrovati lavoratori, sindacalisti e attivisti. “La pace non è qualcosa di astratto – dice Daniele Taurino, di Sbilanciamoci! – la pace si costruisce quando si affrontano per risolvere le disuguaglianze, nei luoghi del lavoro e del conflitto sociale.”
“Questo è il momento più drammatico”
“È un lavoro che faccio per passione – racconta Barbara Salom, ricercatrice Nms – trovare nuove cure per i tumori è il motivo che ci fa venire ogni giorno al lavoro. Ma oggi viviamo il momento più drammatico.”
Sono 76 i ricercatori dichiarati in esubero, a cui si aggiungono 31 colleghi della BioNerviano, la società che fornisce servizi essenziali alla filiera oncologica. “Per noi non è facile trovare un altro impiego – continua Salom – molti saranno costretti ad andare all’estero. Ma un centro come questo dovrebbe restare in Italia, formare, innovare e dare un futuro alla ricerca.”
E poi l’amarezza: “In confronto a quello che lo Stato spende per le armi, pensare che non si trovino risorse per la ricerca è devastante. Fa capire che ciò che facciamo non viene riconosciuto.”
Oggi l'incontro al Mimit
Luciano Pellizzaro, segretario generale della Filctem Cgil Ticino Olona, ricorda che “la procedura di licenziamento scade il 21 novembre. Speriamo che nell'incontro di oggi il Ministero presenti soluzioni concrete per salvare questo centro, che è importante non solo per il territorio, ma per tutto il Paese.”























