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Ancora due tragedie sul lavoro: due operai morti nel bresciano e nel comasco, entrambi travolti da una lastra in una cava. Il primo a Botticino, in provincia di Brescia. La vittima è un operaio di 54 anni. Mentre lavorava all'estrazione e lavorazione del marmo in una cava, è stato travolto da una lastra, per cause in corso di accertamento. Soccorso da 118 e vigili del fuoco, il 54 enne è stato portato in codice rosso con l'elisoccorso agli Spedali Civili di Brescia dove è morto. Sul posto i carabinieri della Stazione di Botticino, la polizia mineraria e l'Ats di Brescia. La cava è stata posta sotto sequestro.
Un altro uomo di 57 anni è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da grosso pezzo di pietra all'interno di una cava in provincia di Como. L'incidente sul lavoro è accaduto poco dopo le 11 in località Fornace a Faloppio (Como). L'operaio è stato estratto dai colleghi e poi soccorso dal personale del 118. I medici hanno solo potuto constatare il decesso. Sul posto anche i vigili del fuoco, gli ispettori dell'Ats Insubria e i carabinieri.
Fillea Cgil Lombardia: non possiamo continuare a contare le vittime
"Una terribile coincidenza ha segnato la mattinata di oggi: due lavoratori hanno perso la vita a pochi minuti di distanza in due cave della Lombardia, una a Botticino (Bs) e una a Faloppio (Co). Le vittime avevano 53 e 57 anni, e sono state schiacciate rispettivamente da una lastra e da un masso”. Così inizia la presa di posizione della Fillea Cgil Lombardia, che aggiunge: “In entrambi i casi sono in corso gli accertamenti da parte di Ats e Carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica degli incidenti”.
Poco dopo, un altro grave infortunio si è verificato in provincia di Lodi: un geometra di 49 anni è stato travolto da un rimorchio ed è attualmente ricoverato in prognosi riservata. “Il settore delle cave, come quello dell’edilizia, è tra i più esposti al rischio di infortuni – riprende la sigla – . Gli incidenti avvengono con particolare frequenza nelle cave più piccole, spesso isolate e difficili da raggiungere anche per i soccorritori”.
"È urgente garantire una formazione adeguata per tutte le lavoratrici e i lavoratori, evitare il lavoro in solitudine, intensificare i controlli sulle condizioni delle cave, dei macchinari e dei mezzi utilizzati. La manutenzione deve essere costante, e ogni grave irregolarità va sanzionata con fermezza”.
Alle criticità strutturali si aggiunge poi il rischio legato all’emergenza caldo. “Come già richiesto lo scorso anno – senza alcuna risposta – torniamo a sollecitare Regione Lombardia a emanare un’ordinanza che consenta il blocco delle attività quando la temperatura percepita supera i 35 gradi, attivando in questi casi la cassa integrazione per cause meteorologiche. I piani di prevenzione non bastano: servono misure concrete ed efficaci per tutelare davvero la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Siamo stanchi di contare i morti sul lavoro”, scandisce il sindacato. “In Lombardia, nel solo settore delle costruzioni, abbiamo registrato 21 morti nel 2024 e oltre 10 da inizio 2025. Non è più accettabile continuare così. Le imprese devono comprendere che investire in sicurezza significa investire nella vita delle lavoratrici e dei lavoratori, e nel futuro delle loro famiglie”.
La Fillea lombarda infine “esprime il proprio cordoglio e la massima vicinanza alle famiglie delle vittime, rendendosi fin da ora disponibile per ogni forma di assistenza”.