Nuove assunzioni, percorsi di stabilizzazione di precari e lavoratori in somministrazione, riduzione dell’orario di lavoro, aumento del salario e nuovi diritti. Sono questi, in estrema sintesi, i contenuti degli ultimi contratti aziendali sottoscritti dalle categorie della Cgil Modena nelle ultime settimane.

Non solo quindi un intervento relativo alla retribuzione dei lavoratori, ma anche il tentativo di innovare gli stessi contenuti, per rispondere ai nuovi bisogni e dare soluzioni alle sfide che la realtà modenese pone al mondo del lavoro.

“La Cgil Modena nello svolgere il suo ruolo di soggetto contrattuale, è chiamata a sperimentare diverse soluzioni per intervenire in un mondo del lavoro che sempre più si differenzia, si stratifica, si moltiplica - affermano Daniele Dieci e Cesare Pizzolla della segreteria confederale Cgil Modena -. Per tale ragione, in questi contratti aziendali, come in tanti altri che sono stati sottoscritti unitariamente negli ultimi mesi, ci poniamo il problema di contrattare la stabilizzazione dei precari, ottenendo grandi risultati in termini di nuove assunzioni dirette da parte delle aziende, ci poniamo il problema di contrattare nuovi orari di lavoro, che attraverso un maggiore sfruttamento degli impianti permetta una riduzione distribuita dell’orario di lavoro a parità di salario, ci poniamo il tema di estendere i diritti alle figure più deboli e fragili tra i lavoratori, come le vittime di violenza di genere, di potenziare il ruolo di controllo sulla sicurezza del lavoro e di implementare percorsi di mobilità sostenibile”.

I contratti aziendali sottoscritti in Aimag, Bosch, Progeo, Sorin, Società Cooperativa Bilanciai e Gruppo Fini, solo per citarne alcuni tra i più recenti, rappresentano una risposta forte e concreta a chi ancora vorrebbe mettere in discussione il ruolo delle organizzazioni sindacali come strumento di miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.

“La contrattazione - concludono Dieci e Pizzolla – ci permette di conoscere la realtà in tutta la sua complessità: rispondere alle nuove esigenze, anche innovando il nostro modo di stare in campo, è un dovere che abbiamo nei confronti dei nostri iscritti e dei lavoratori tutti, e continueremo ad esercitarlo cercando di migliorarci ogni volta”.