Una strada lunga e complessa, una sfida. Così il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, definisce il tema della contrattazione al centro dell’assemblea generale della Cgil a Bologna. “La crisi colpisce al cuore i lavoratori contrattualizzati e questo è il vero punto storico di novità. Senza i lavoratori più forti non si riesce a rappresentare il lavoro povero. Il governo è pronto a sottrarci questa possibilità attraverso le norme sul fisco, senza contare la pletora di sindacati autonomi che penalizzano la contrattazione”, ha dichiarato Malorgio sostenendo l’assoluta necessità di tenere insieme la contrattazione con i temi della mobilitazione. 

Per il segretario generale della Filt, “la contrattazione vive di rapporti di forza che esistono se il fronte rimane unito”, e la soggettività della Cgil deve essere un traino, sapendo che esistono altre realtà “che rappresentano un pezzo del mondo del lavoro". Il ruolo della Cgil sui processi contrattuali "deve tendere a superare un modello avendo bene in mente come farlo". “Il contratto e i contratti hanno un punto di equilibrio basato sui rapporti di forza, sulla condizione del settore e su quella generale”, ha poi ribadito, insistendo sul bisogno imprescindibile di partire proprio dalla condizione generale del Paese per risolvere le difficoltà. 

Malorgio ha poi riservato gran parte del suo intervento alla morte dei cinque lavoratori a Brandizzo, tragedia nella quale la sua federazione è direttamente coinvolta: “La loro morte mi ha colpito personalmente, perché un lavoratore morto mette in discussione la funzione di un sindacalista ed è da questo che dobbiamo partire, perché quanto accaduto parla al Paese, alle aziende e al loro modo di lavorare”. Il segretario ha fatto sapere che, insieme alla Fillea e alla Cgil, la Filt sta mettendo a punto un memorandum, aggiungendo, in riferimento ai lavoratori che stanno deponendo in procura sull’incidente di Brandizzo, che “ci vuole coraggio a mettersi contro Fs”, anche perché, dal punto di vista mediatico, “finita l’ondata di indignazione ora c’è l’ondata della responsabilità dei lavoratori”. 

“Ci deve essere un ‘dopo Brandizzo’ e deve valere per tutti – ha proseguito - Il sostegno dei lavoratori su alcuni temi è stato inferiore a quanto ne avremmo avuto bisogno, se no avremmo vinto. Quando discutiamo di organizzazione del lavoro e di appalti, stiamo parlando della vita di chi lavora: le imprese premiano la modalità rapida di lavoro, e, se non ti adegui, rimani fermo. Brandizzo deve essere la spinta per inserire alcuni temi nel contratto nazionale. Se i salari sono al centro, quei temi non sono gratuiti, hanno un costo”. Filt e Fillea si vedono uniti, ha poi reso noto, per intervenire sul modello di organizzazione di Rfi per il sistema manutentivo.  “Ci sono stati trent’anni di abbandono della discussione politica sul lavoro, ora serve la convinzione necessaria per una discussione seria e trasparente”, ha concluso Malorgio.  

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