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Si chiama Sofia Michieli, ha 24 anni, è un’imprenditrice agricola di Crespino, in provincia di Rovigo, e in piena crisi da Covid-19 ha assunto sei giovani che avevano perso il lavoro proprio a causa della chiusura forzata dei bar e dei ristoranti nei quali si guadagnavano da vivere. Una notizia in controtendenza rispetto a tutte quelle che abbiamo sentito negli ultimi due mesi e che riguardano il mondo del lavoro. “Il settore agricolo non è rimasto bloccato in questo periodo – ci dice Michieli -, quindi abbiamo continuato a lavorare con la nostra squadra di sei persone, ma la fragola è stagionale, con picchi di raccolta, quindi abbiamo deciso di incrementare la squadra e abbiamo trovato la disponibilità di sei persone giovani che erano rimaste a casa senza lavoro. Noi avevamo bisogno di manodopera, loro avevano bisogno di lavorare: ci siamo incontrati e abbiamo costruito questo percorso insieme. Non avevano esperienza in questo settore, ma abbiamo insegnato loro come lavorare”. L’azienda si è naturalmente attrezzata per rispettare le nuove esigenze di sicurezza sanitaria.
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