Sciopero e presidio oggi (lunedì 1° luglio) dei dipendenti della Jabil Circuit di Marcianise (Caserta). Dopo il nulla di fatto di giovedì 27 giugno al ministero dello Sviluppo economico, prosegue lo stop dei lavoratori iniziato martedì 25, come risposta all'annuncio dei vertici societari di avviare la procedura di licenziamento per 350 dei 706 addetti del sito. Il presidio si tiene davanti all'Unione industriali di Caserta (in via Roma), dove si svolgerà il primo degli incontri previsti per legge relativi alla procedura di licenziamento.

La Jabil ha già confermato i 350 licenziamenti per lo stabilimento. “Inutili sono stati i tentativi del vicecapo gabinetto del ministero Giorgio Sorial, dell'assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri e del sindaco di Marcianise Antonello Velardi di far ritirare i licenziamenti. Non è accettabile una scelta irresponsabile e scellerata che assesta un ulteriore colpo al già fragile apparato industriale di Caserta”: questo il commento di Francesco Percuoco, segretario generale della Fiom Cgil provinciale.

Lunedì 24 l'azienda ha comunicato la decisione di aprire una procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori. Un’altra multinazionale americana che decide di disimpegnarsi progressivamente dall'unico stabilimento rimasto in Italia. E questo nonostante abbia acquisito negli ultimi anni in provincia di Caserta altre aziende operanti nel settore dell’elettronica, come Marconi, Nokia/Siemens ed Ericsson, che complessivamente impiegavano migliaia di addetti.

“Dopo la Whirlpool – ha aggiunto Percuoso – un'altra multinazionale americana mostra il volto più crudele di un capitalismo che insegue esclusivamente il profitto, dopo anni di shopping sul territorio e continui tagli occupazionali. Fiom, Fim, Uilm e Failms, insieme ai lavoratori, sono determinati a far cambiare idea alla Jabil”.

Tutti i sindacati sono sulla stessa linea. Grande preoccupazione hanno espresso anche i metalmeccanici della Uil. “Dopo tre ore di discussione e un tentativo del governo, in ristretta, di far recedere dalla propria posizione la Jabil, la multinazionale ha confermato la linea estremamente rigida che non prevede nessun congelamento della procedura di licenziamento collettivo”, così Antonio Accurso (segretario generale Uilm Campania) e Giovanni Rao (segretario regionale e responsabile del settore). “Abbiamo ribadito – a loro avviso – che è un atteggiamento inaccettabile e che rompe con una tradizione di condivisione dei problemi che negli anni ha permesso di superare momenti anche complicati. È necessario un pressing istituzionale che faccia ritrovare la via del dialogo e imponga il ritiro della strada unilaterale. Non è ipotizzabile la gestione di una quantità di esuberi che nel numero supera i lavoratori che dovrebbero rimanere occupati”.

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