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I sindacati della comunicazione, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom chiedono "l’estensione immediata dell’applicazione degli ammortizzatori sociali ai settori che oggi ne sono sprovvisti, come il comparto radio-televisivo, per sostenere i lavoratori tutti e le aziende in queste complicate settimane". E' quanto si legge in una lettera unitaria delle federazioni. Che spiega: "I recenti avvenimenti legati all’emergenza provocata dal coronavirus, rischiano di far precipitare in modo irreversibile la già difficile situazione dei comparti sopra citati. Le restrizioni alla mobilità su territorio nazionale, il divieto in tutto il paese a registrare programmi con il pubblico in studio, la cancellazione di eventi sportivi fatti di queste ultime ore, possono rappresentare un blocco dell’attività produttiva per il personale tecnico di studio o delle troupe televisive, lavoratori questi ultimi che in molti casi sono dipendenti di piccole e medie società, fornitrici di servizi che utilizzano le risorse il più delle volte con contratti di lavoro a tempo determinato o in somministrazione."
Per questo motivo, insistono i sindacati, "è necessaria un’azione immediata al fine di sostenere i lavoratori tutti e le aziende, in queste complicate settimane. Il primo intervento che si rende necessario, è l’estensione dell’applicazione degli ammortizzatori sociali ai settori che oggi ne sono sprovvisti". Infatti, spiegano, "la gestione del particolare momento, è sempre più difficoltosa, e qualora la fase emergenziale dovesse perdurare, gli attuali strumenti messi in campo per fronteggiare la situazione, come ad esempio lo smart - working o la fruizione di permessi retribuiti, non sarebbero sufficienti.
"Più a lungo termine dovremmo fare in modo che da questi tragici momenti, si possano cogliere future opportunità, rivedendo innanzitutto le voci di spesa statale, destinando più risorse oltre che alla ricerca ed allo sviluppo, anche alla cultura e all’informazione, non escludendo quella regionale e locale. Inoltre - concludono -, si auspica un’accelerazione degli interventi legislativi transnazionali, a tutela della proprietà intellettuale e del diritto di autore, oltre alla revisione delle attuali normative fiscali che così come sono oggi, finiscono per dare squilibrio alla concorrenza tra le nostre imprese e gli OTT (Over the top content, media company che offrono servizi via internet, ndr)".