Due operai sono morti per le esalazioni provenienti da un pozzo di manutenzione di una discarica in cui stavano lavorando, stamani (29 agosto), ad Aliano (Matera). Nel pozzo è entrato prima un operaio, poi l'altro, quasi certamente per soccorrere il compagno di lavoro. Sul posto si trovano gli specialisti dei Vigili del fuoco che devono recuperare i cadaveri.

I due operai sono scesi in un pozzo, profondo circa dieci metri, utilizzato per l'aspirazione del percolato, cioè del materiale prodotto dai rifiuti accumulati nella discarica. Quando il primo operaio si è sentito male a causa delle esalazioni di anidride carbonica, il collega è sceso per soccorrerlo, ma anche lui è rimasto intossicato mortalmente.

L'allarme è stato dato dall'autista dell'autocisterna con cui i tre avevano raggiunto la discarica. La cisterna doveva, appunto, caricare del materiale accumulato in una vasca per trasferirlo in un centro di smaltimento. Secondo le prime informazioni, i due operai, di circa 50 anni, sono entrambi di Potenza: la ditta che curava la manutenzione del pozzo, infatti, ha sede nel capoluogo lucano. La discarica è chiusa dal 2013, ma periodicamente vi si effettuano lavori di manutenzione, in particolare proprio del pozzo per l'aspirazione del percolato.

La Cgil di Basilicata e la Fp Cgil di Potenza e Matera esprimono" il proprio cordoglio alle famiglie dei lavoratori vittime del tragico incidente", "l’ennesimo in Basilicata, che evidenzia la poca cultura della sicurezza nelle imprese lucane".In attesa che vengano fatte le indagini del caso, i sindacati chiedono a chi di competenza "di esercitare maggiori azioni di controllo e prevenzione. Pur non conoscendo ancora le dinamiche dell’accaduto, il verificarsi di un infortunio mortale in un contesto di normale controllo in discarica, a quanto pare chiusa, non può essere considerato una fatalità. Ci chiediamo come mai, da quanto ci risulta, i lavoratori non indossassero i necessari dispositivi di sicurezza, se gli erano stati forniti e, in tal caso, perché non li indossassero,  se fossero stati adeguatamente formati sulla sicurezza".

"È il momento - concludono - non solo che la politica e le istituzioni facciano la loro parte ma che  anche il mondo datoriale garantisca il rispetto delle norme e restituisca il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo questo aspetto al primo posto rispetto al profitto che sembra essere l’unico obiettivo perseguibile da parte delle imprese".