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“La tua solidarietà è per noi importante, il disagio creato oggi tornerà utile anche per te domani, quando saremo di nuovo al tuo servizio con l’abnegazione di sempre”. Così Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna si rivolgono agli utenti del trasporto pubblico, annunciando per martedì 1° giugno lo sciopero nazionale di 24 ore di bus, tram e metropolitane. Il motivo dello sciopero è legato al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da più di tre anni.
“Rinnovare subito il contratto di lavoro degli autoferrotranvieri – scrivono le organizzazioni sindacali – significa avviare quanto prima una riforma dell'intero settore utile a pervenire all’aggregazione delle oltre 900 aziende esistenti e ad avere una rete di trasporto pubblico più efficiente, capillare ed affidabile”. Le aziende, proseguono i sindacati, non possono continuare "a ignorare le esigenze dei loro dipendenti e a non preoccuparsi dell’utenza. Molte lavoratrici e molti lavoratori, pur continuando a fornire il loro indispensabile contributo, sono stati sospesi dal lavoro e posti in cassa integrazione, vedendo, come molti altri lavoratori nel Paese, drasticamente ridotto il proprio reddito”.
Il presidio a Roma
"Sempre il 1° giugno - annunciano le organizzazioni sindacali - sarà organizzato, a sostegno dello sciopero di 24 ore, anche un presidio a Roma, dalle 10 presso il ministero delle Infrastrutture, per portare all'attenzione del governo le responsabilità delle rappresentanze delle aziende, Asstra, Agens e Anav. Sono responsabili di non voler riconoscere il diritto al rinnovo del ccnl, nonostante, con i diversi provvedimenti legislativi che si sono susseguiti per fronteggiare gli impatti negativi della pandemia sulla domanda di mobilità, siano stati stanziati in favore delle aziende circa 2,8 miliardi di euro, a copertura dei mancati ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio”.
“Rivendichiamo con forza per autoferrotranvieri e internavigatori – sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna - il legittimo diritto al riconoscimento economico relativo al triennio 2018-2020 e al rinnovo del contratto scaduto. Inoltre si deve procedere a un reale ammodernamento delle norme contrattuali, per superare bassi salari e garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, unitamente al miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso una profonda riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti, per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, aumentando la qualità del servizio e del lavoro”.
Il trasporto per le scuole
I sindacati dei trasporti erano intervenuti nei giorni scorsi anche sulla questione dei trasporti locali da rivedere e rilanciare in vista del rientro generalizzato di studenti e alunni negli istituti scolastici da settembre. Per i sindacati del settore è stata una “scelta giusta e tempestiva quella del governo che ha convocato Regioni e Comuni per discutere della riorganizzazione dei trasporti in vista della riapertura delle scuole. “Ma è stato un errore non coinvolgerci”, scrivono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna, in un comunicato. “Tutti questi enti devono sapere – spiegano i sindacati – che nonostante alle aziende siano arrivati i previsti contributi pubblici economici, gli autoferrotranvieri aspettano il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 2017”.
La situazione si è fatta inaccettabile e ingiustificabile la scelta delle aziende. Per questo lo sciopero nazionale del 1° giugno sarà una tappa importante di questa battaglia. “Se l'atteggiamento delle aziende non cambierà – annunciano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – la protesta proseguirà con maggiore forza e convinzione, attraverso tutte le azioni consentite nella consapevolezza che, purtroppo, il disagio maggiore, oltre che sui lavoratori del settore, per il sacrificio economico che esse comportano, si ripercuoterà come sempre sulla cittadinanza, che ne soffrirà l'impatto sulla libertà di movimento, libertà tanto attesa dopo tante restrizioni subìte”.
Il presidio in Lombardia
Per quanto riguarda invece lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale del primo giugno i sindacati lombardi fanno sapere che i lavoratori delle maggiori aziende del settore come Atb, Teb, Arriva e Locatelli, si riuniranno in un presidio dalle 10 alle 12 di fronte al palazzo di Regione Lombardia in via XX Settembre. “Oltre a rivendicare il nostro contratto nazionale, saremo in presidio anche per un recente peggioramento nei rapporti sindacali con le aziende territoriali”, commentano Anello Sudrio della Filt-Cgil e Pasquale Salvatore di Fit-Cisl di Bergamo. “Dopo la firma dell'accordo tra Confindustria e sindacati per la somministrazione dei vaccini nelle aziende, abbiamo dovuto registrare il disinteresse del settore di fronte alla possibilità di vaccinare i propri dipendenti. Aperta c'è anche la questione della sicurezza del personale viaggiante in servizio di notte, le donne soprattutto”.
Scioperano anche i ferrovieri lombardi
Intanto, prima dello sciopero nazionale degli autoferrotranvieri, si muovono anche i ferrovieri in Lombardia Dalle 9 alle 17 di lunedì 31 maggio alcune sigle sindacali hanno indetto uno sciopero che potrà avere ripercussioni sul servizio ferroviario. Trenord fa sapere che i treni regionali, suburbani e il collegamento aeroportuale Malpensa Express di Trenord potranno subire limitazioni e cancellazioni. Non sono coinvolte dall'agitazione sindacale le fasce orarie di garanzia, durante le quali i treni viaggeranno; arriveranno a destinazione i treni in partenza entro le ore 9 con arrivo alla destinazione finale entro le ore 10. Sono previsti autobus sostitutivi senza fermate intermedie per le eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna (da via Paleocapa, 1) e Malpensa Aeroporto e tra Stabio e Malpensa Aeroporto. Informazioni sull'andamento della circolazione saranno comunicate su sito e App Trenord e nelle stazioni, tramite i monitor e gli annunci sonori.