È della giornata di ieri la notizia della richiesta di Cassa integrazione ordinaria per 1.400 dipendenti di ArcelorMittal per un periodo di 13 giorni per far fronte, a detta dell’impresa, della riduzione della domanda di acciaio e del mancato intervento dell’Unione Europea per salvaguardare le importazioni. “Non è possibile chiedere alla città di Taranto ulteriori sacrifici lavorativi e sociali – ha commentato il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo – ma serve che la politica si assuma la responsabilità di far rispettare l’accordo sottoscritto dall’impresa. Occorre una strategia industriale nazionale per evitare di rincorrere l’emergenza continua, il ministro Di Maio dovrebbe dedicare più tempo e attenzione ai lavoratori che hanno pagato e stanno continuando a pagare la crisi e che scoprono della perdita del proprio lavoro con un messaggio via social o una telefonata”.