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Il disegno di legge costituzionale che porta la firma del ministro Nordio conferma l’esautoramento del Parlamento sulle controriforme costituzionali. Inizia così il commento della Cgil Nazionale, dopo la seduta parlamentare di oggi.
UNA VERA E PROPRIA CONTRORIFORMA
”L’esultanza da stadio con cui i membri del Governo e della maggioranza hanno salutato, questa mattina, l’approvazione alla Camera del ddl costituzionale Nordio dice molto della cultura istituzionale che ispira questa vera e propria controriforma della giustizia – scrive il sindacato -. La Costituzione, da patrimonio di tutto il Paese e delle sue forze politiche, diventa proprietà di una sola parte che ne dispone a piacimento”.
La Confederazione cita poi Calamandrei: “Piero Calamandrei diceva che, quando si discute di Costituzione in Parlamento, i banchi del Governo dovrebbero restare vuoti. Qui, invece - sottolinea - si riscrive la Costituzione in consiglio dei ministri e a restare vuoti politicamente sono i banchi del Parlamento, che non ha modificato un solo comma di quel disegno di legge”.
ATTACCO ALLA SEPARAZIONE DEI POTERI
“Anche questo – per la Cgil – è un attacco al principio della separazione dei poteri: l’Esecutivo, dopo essersi appropriato della funzione legislativa ordinaria (con l’abuso della decretazione d’urgenza e la reiterazione delle questioni di fiducia), fa sua anche la funzione costituente”.
Il sindacato è contrario “a qualsiasi modifica costituzionale imposta da maggioranze pro tempore, in particolare lo è su un provvedimento che mina alla base l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e l'eguaglianza di cittadine e cittadini di fronte alla legge, assestando un altro colpo all’equilibrio e al bilanciamento dei poteri dello Stato. Inoltre, la riforma non risolverà alcun problema di efficienza del sistema giustizia”.
IN CAMPO PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE
“La nostra organizzazione, insieme a tutte le realtà politiche, sociali e culturali che condividono questa battaglia, farà fino in fondo la sua parte, con tutti gli strumenti democratici a disposizione – conclude la Cgil -, per impedire uno stravolgimento della Carta costituzionale di questa portata”.