Il sogno inglese finisce qui. La swinging London, per almeno tre decenni Mecca dei giovani italiani in fuga da un Paese vecchio, stanco e avaro di opportunità, diventa irraggiungibile. In principio fu la Brexit, poi arrivò il Covid, poi la politica antimigranti di questa fase Tories terminale. Dopo 14 anni di governo ininterrotti – era il 10 maggio del 2010 quando David Cameron sfrattò Gordon Brown da Downing Street – i conservatori sono riusciti a trasformare il sogno della Londra aperta al mondo, cosmopolita e piena di opportunità in un incubo dal quale fuggire. 

L'Inca Uk partecipa a una manifestazione antirazzista a Londra

Ce lo testimonia Maurizio Rodorigo, coordinatore dell’Inca Uk, che oggi dedica una parte della propria attività nel compito, paradossale per un patronato, di fare le valige burocratiche e accompagnare il migrante pentito fuori dal Paese. Dopo anni di assistenza per stabilirsi e integrarsi, il flusso cambia. In un clima di generale scontento, dove i più arrabbiati sono imprenditori, datori di lavoro, associazioni datoriali che, con queste leggi tanto populiste quanto impopolari, si ritrovano senza personale per mandare avanti bar, ristoranti, alberghi, cantieri e tanti altri settori. Tra i business chiusi causa Covid e quelli che arrancano nelle difficoltà odierne di un carovita che rende tutto più difficile, alzare il tetto di reddito richiesto o concepire visti che costano al datore anche 4 mila euro rischia di chiudere un’epoca d’oro per la città.

Ce lo conferma Genny, un’italiana che a Londra vive da 14 anni. Con il suo compagno colombiano sta seriamente pensando di tornare a vivere in Italia. “Il clima sociale e culturale è cambiato. Tutti sono tristi e arrabbiati. La sanità pubblica e la previdenza sono sempre più inefficienti o insufficienti. Impossibile immaginare di restare qui per sempre. E pensare che nel periodo più bello progettavamo di comprare casa e rendere la nostra scelta di vita definitiva”.

La swinging London non è più tanto swinging, non oscilla più, cullata dai sogni di tante persone che ne avevano fatto la propria meta. Resta ferma, immobile e un po’ triste, una ferita aperta dalla Brexit, uno strappo con il recente passato di gloria che, da Boris Johnson a Rishi Sunak, nessuno ha voluto ricucire.