“Con ogni evidenza il settore delle Tlc in Italia – afferma Fabrizio Solari segretario generale della Slc Cgil - è un mare in tempesta. La causa endogena va ricercata nell’inefficienza del nostro mercato che, pur in presenza di un forte aumento della domanda, ha bruciato oltre 10 miliardi di fatturato negli ultimi dieci anni”.

“In questo modo, riflette il dirigente sindacale, si mette a rischio la capacità di tenere il passo degli investimenti necessari per la digitalizzazione e si comprime sviluppo e occupazione. La follia è pensare che questo stesso mercato sia in grado di trovare le soluzioni”.

La preoccupazione è tanta e chiama in causa chi dovrebbe fornire indirizzi e strategie. Dice ancora Solari: “Allo stato attuale tutto il settore, più che essere preso dall’elaborazione di scelte strategiche innovative, sembra essere in preda di un agitarsi scomposto senza un reale obiettivo di sistema. Serve un rapido e autorevole intervento del governo che attivi una politica industriale con chiari obiettivi e il corredo di strumenti per raggiungerli”.

E le conclusioni di questa amara riflessione, che è anche una denuncia e una chiamata alla responsabilità, sono nette. Per il segretario dell’Slc “non aver dato seguito alle lettere di intenti firmate due anni fa da Cdp e Tim per la creazione di una moderna azienda di sistema e la realizzazione della rete unica, è stato un grave errore di cui oggi tutto il settore e il Paese paga le conseguenze. I ritardi infrastrutturali si accumulano, la digitalizzazione si allontana, le occasioni di sviluppo occupazionale di qualità si disperdono e l’intero Paese rischia di perdere la sfida dell’innovazione”.

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