La pandemia come stress test per la sanità italiana. Questo il tema del n. 2/2021 della Rivista delle politiche sociali, che verrà presentato lunedì 21 febbraio alle 16 in diretta su Collettiva.it.

Ad aprire l’incontro il curatore del volume Gianluca Busilacchi, che nella sua introduzione rileva come “il fascicolo non intende essere solamente una monografia dedicata agli effetti della pandemia, bensì un'analisi di quanto il Covid abbia mostrato del nostro Servizio sanitario nazionale e delle sue caratteristiche di fondo, così da comprenderne luci e ombre”.

Tra gli interventi previsti quelli di Rosy Bindi, attualmente presidente onorario dell’Associazione “Salute diritto fondamentale”; Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio; Federico Toth, professore ordinario di Scienze politiche presso l’Università di Bologna; Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil. A coordinare l’appuntamento Stefano Cecconi, direttore della Rivista delle politiche sociali.

Il numero si compone di sette articoli (oltre due focus sulle cure primarie), nei quali viene esaminata la storia politica, sociale e l’evoluzione del nostro Servizio sanitario nazionale, analizzando poi l’impatto devastante del Covid in termini di perdite di vite umane, sull’economia e la società. Effetti che hanno colpito l’organizzazione dei servizi sanitari, le prestazioni di prevenzione secondaria, e provocato l’accentuarsi delle disuguaglianze durante l’epidemia, sottolineando come le persone che già prima dell’emergenza erano in condizioni di svantaggio socio-economico siano state esposte a maggior rischio d'infezione, di ricovero in terapia intensiva e di decesso, causa una maggior prevalenza di malattie croniche, ma anche di altri determinanti sociali sfavorevoli di salute (dagli scarsi livelli di reddito e istruzione alle condizioni ambientali di vita).

In evidenza anche il tema delle difficili condizioni di lavoro del personale della sanità, legato alla carenza degli organici e alla precarizzazione, situazione che richiede il rilancio di un piano straordinario per il lavoro in sanità, fondato sullo sblocco delle assunzioni in base ai fabbisogni reali per assicurare il diritto alla salute dei cittadini, sollecitando in questo modo le proposte contenute nel Pnrr in merito alla politica sanitaria nazionale.