Si è svolto oggi l’incontro tra la direzione aziendale e il coordinamento sindacale nazionale Fim-Fiom-Uilm della Kme. L’azienda ha illustrato i dati economici e i carichi di lavoro, mettendo in evidenza che le flessioni produttive, in parte già presenti prima del Covid-19, si sono accentuate in presenza della fase del virus e che si stanno intravedendo leggeri segnali di ripresa. Tuttavia, permane un importante ricorso agli ammortizzatori sociali, che interessa molti lavoratori del gruppo.

“A Fornaci di Barga, i lavoratori che durante la pandemia sono stati collocati a zero ore in cassa integrazione, dovrebbero riprendere a lavorare otto giorni al mese, così come previsto dagli accordi. Riguardo alla società Sct di Serravalle Scrivia, non é chiaro se vi saranno le condizioni per un’eventuale cessione. Nel comparto delle Lingottiere, permane un calo degli ordinativi, dovuto principalmente alla crisi generale dell’acciaio. In tale quadro, non appare ancora palese il ritorno alla stabilità produttiva. Solo nei prossimi mesi, si potrà comprendere si vi sarà una ripresa strutturale degli ordinativi”, osservano in una nota Fiom, Fim e Uilm.

“Questa situazione necessita di ulteriori impegni finanziari e investimenti da parte della proprietà in Italia e chiarezza sul mantenimento di tutti gli stabilimenti. Riteniamo che il settore metallurgico debba risentire della massima attenzione da parte del Governo e che non vadano esclusi possibili interventi pubblici, ben sapendo che senza un piano industriale di prospettiva nessun intervento di sostegno sarebbe possibile. Nelle prossime settimane, convocheremo le assemblee dei lavoratori nel pieno rispetto delle norme di sicurezza”, rilevano i coordinatori nazionali di Fim-Fiom-Uilm Michele Folloni, Massimo Braccini e Giacomo Saisi.