Nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori della Snaitech, azienda leader nel settore delle scommesse. E immediata reazione dei sindacati, che hanno indetto per oggi (venerdì 27 ottobre) uno sciopero di otto ore nella sede centrale di Porcari (Lucca), mentre per sabato 28 ottobre è previsto lo stop per chi invece lavora a turni. La scorsa procedura di mobilità vedeva interessati 66 lavoratori: dopo una lunga trattativa, il 26 maggio scorso venne siglato un accordo sindacale che non prevedeva licenziamenti, se non volontari, e che resta vigente fino al 31 dicembre. A oggi sono rimasti interessati al Fondo di integrazione salariale 13 lavoratori (tra le sedi di Roma, Milano e Porcari).

“Non crediamo che si possano trovare soluzioni ai problemi attraverso i licenziamenti, su queste basi non vi sarà alcuna possibilità di trovare accordi sindacali” commenta Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom Cgil per il gruppo Snaitech: “Con questo annuncio l’azienda si assume inoltre la responsabilità di aver forzato una procedura in corso, provocando quindi una nuova fase di tensione, con conseguente conflittualità, dopo aver passato un anno accompagnato da difficili discussioni e trattative che, con responsabilità, aveva portato a definire un accordo di garanzia tra le parti”.

L’accordo del 26 maggio prevedeva il “congelamento” dei licenziamenti fino al 31 dicembre, il ricorso alla cassa integrazione attraverso il meccanismo della rotazione (per un massimo di 26 settimane), la riduzione del personale mediante uscite volontarie, passaggi di contratti da full time a part time e trasferimenti. “Nei mesi successivi – conclude Braccini – verificheremo se vi sono spazi per soluzioni che prevedano garanzie lavorative per tutti i dipendenti, ben sapendo che bisogna individuare nuove mansioni. Anche in considerazione di un’ottica di rilancio dell’azienda, visto che le condizioni economiche appaiono in sostanziale ripresa e quindi sarebbe proprio ingiusto che il prezzo della crisi fosse scaricato sulle spalle dei lavoratori”.