Una scuola permanente per imparare a fare il film-maker documentarista. Quel difficile mestiere di produrre "cinema altro", cioè cinema più libero, più creativo, più indipendente, fatto tutto di verità. Così lo definiva Cesare Zavattini, ed è proprio a lui, al maestro del neorealismo ma anche al geniale teorico del cinema documentario, che è intitolata la scuola che sta per nascere a Roma.

A promuovere la coraggiosa iniziativa è Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. "Il progetto – si legge in comunicato - riguarda una scuola che, a differenza di altre iniziative formative esistenti in Italia e a Roma, si specializzi nella formazione giovanile verso tutte le forme del film documentario, puntando a una professionalità che offra al massimo prospettive di collocazione nel mercato del lavoro, combinando insieme specializzazioni e interdisciplinarietà, queste ultime largamente presenti nell’attuale produzione indipendente di film documentari".

La scuola sarà attiva dall’autunno di quest’anno, più precisamente a novembre, e il primo corso durerà fino al luglio 2012, per un totale complessivo di 675 ore di lezioni e laboratorio. Cosi come la immaginava Zavattini, la didattica è pensata sul principio dell’imparare facendo. Teoria e pratica si esprimeranno dunque attraverso un percorso laboratoriale, dove gli studenti sono coinvolti, sin dall’inizio, nel processo produttivo di un film documentario in tutte le sue fasi: dalla scrittura all’edizione. Le materie saranno: storia del cinema, scrittura, regia, produzione, fotografia, suono, montaggio, edizione, film a base di archivio.

Si tratta di un progetto in fieri. L'Aamod, insieme con l'associazione culturale Nova Skola e in collaborazione con l'Associazione Apollo 11, sta dialogando con altre Istituzioni, in particolare il Dams di Roma Tre, ed è stata già avviata la procedura di accreditamento della Fondazione come ente formatore presso la Regione Lazio.
Zavattini auspicava che lo studio dell’audiovisivo iniziasse fin dall’infanzia, e poi trovasse la sua più alta compiutezza in forme laboratoriali di ricerca e sperimentazione: è anche in questa prospettiva che collaborò alla fondazione dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico e ne fu il primo presidente per molti anni. Anche per questo, per questa idea di un mestiere che si impara facendo, una parte essenziale del percorso didattico sarà la creazione di un film collettivo, all'interno del quale gli studenti si alterneranno nei diversi ruoli e mansioni che la produzione richiede.

Gli studenti saranno seguiti da affermati professionisti del settore, da Agostino Ferrente e Ansano Giannarelli per la regia, a Mario Balsamo per la scrittura, da Andrea Foschi per la fotografia a Stefano Di Fiore e Sebastiano Greco per l'edizione dell’immagine e del suono. Sono previsti anche incontri seminariali, a cui parteciperanno, tra gli altri nomi di spicco, come Gianluca Arcopinto, Luca del Fra, Paolo Di Nicola, Luciano Vanni e Sandro Zanon, oltre a incontri con il gotha del cinema documentario italiano. Hanno già aderito Mimmo Calopresti, Vittorio De Seta, Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Cecilia Mangini, Citto Maselli, Giuliano Montaldo, Gianfranco Pannone, Ettore Scola, Daniele Segre e Daniele Vicari.

Thierry Garrel, direttore del francese Documentary Unit Arte, afferma: "Il documentario non è una macchina per vedere, è una macchina per pensare, sia per chi lo fa sia per chi lo vede". Forse da oggi a Roma ci sarà un'occasione per pensare un po' di più.