Un impegno concreto, con risorse certe nella legge di Stabilita' e il rinnovo del contratto di lavoro degli insegnanti, scaduto da ormai 5 anni. Senza di questo "si parla del nulla". E' la posizione delle sigle sindacali della scuola in merito alla riforma per la scuola alla quale sta lavorando il governo.

Contattatidall'Agi, i segretari generali di Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, della Cisl Scuola, Francesco Scrima, e della Uil Scuola, Massimo Di Menna, mostrano chiarezza e determinazione: "Il governo faccia la sua proposta, poi sediamoci intorno a un tavolo e confrontiamoci. Ma la nostra prima richiesta e' il rinnovo del contratto", dice con fermezza Scrima.

"Dato che il contratto degli insegnanti e' scaduto da 5 anni - gli fa eco Di Menna - che le retribuzioni sono al palo e che stanno agli ultimi posti nel raffronto con gli altri paesi europei, piuttosto che organizzare confronti, si mettano risorse nella legge di Stabilita': questo e' un elemento concreto sulla base del quale, poi, possiamo avviare un negoziato vero. Ma, ripeto, se non ci saranno risorse nella legge di Stabilita' parliamo del nulla".

"Se le anticipazioni apparse sugli organi di stampa fossero vere - spiega invece Pantaleo - noi non siamo per niente tranquilli perche' in pratica verrebbe riproposto il modello Gelmini. Aspettiamo pero' un testo perche' questa ministra dice tutto e il contrario di tutto, buttando frasi li', forse cercando piu' un effetto mediatico che altro. Per noi il primo punto e' il contratto e la certezza delle risorse per la scuola".

E sull'eventuale detassazione delle iscrizioni negli istituti privati la Flc Cgil e' sul piede di guerra: "noi siamo assolutamente contrari - avverte Pantaleo – e siamo pronti a dare battaglia perche' sarebbe togliere risorse alla scuola pubblica a favore della scuola privata".