"80 posti letto in meno e un deficit di professionisti sanitari in rapporto all’aumento esponenziale dei carichi di lavoro subito da ogni operatore". È quanto denunciano i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Vercelli rispetto alla situazione della Asl che definiscono "insostenibile"

I problemi sollevati dai sindacati sono "innumerevoli": "Hanno chiuso importanti reparti - si legge in una nota - quali Oncologia, cure intermedie,  Reumatologia, D.O.M e, di recente, il reparto per malati terminali (A.M.A.P) e il Country Hospital di Varallo. Non è mai stata ufficializzata l’apertura del servizio semi-intensivo del DEA e il Pronto Soccorso è in una situazione di stallo. Non vengono sfruttati i laboratori con alte potenzialità tecnologiche, dove il personale è ridotto al minimo. Il reparto di Pediatria non ha adeguato il personale infermieristico. I CAVS sono diventati posti letto per malati acuti anziché per pazienti stabilizzati". 

Inoltre, Cgil, Cisl e Uil parlano di "gravi problemi per l’assistenza ai malati oncologici e dializzati", mentre anche "gli uffici amministrativi risultano privi di personale numericamente adeguato con lunghe code agli sportelli". In sintesi, concludono Cgil Cisl e Uil "la riorganizzazione dell’ASL ha portato ad avere 80 posti letto in meno e la perdita di bravi professionisti sanitari, ma di contro ha comportato un aumento esponenziale dei carichi di lavoro e gli operatori  arrivano anche ad avere turni di 12 ore e giorni di ferie non godute degli anni precedenti".