"Al netto dei contingentamenti (i lavoratori precettati per mantenere i servizi essenziali), l’adesione allo sciopero degli Oss del San Giovanni Addolorata di Roma è stata massiccia, oltre il 95%. Tuttavia, neanche oggi abbiamo ottenuto dalla direzione generale le rassicurazioni che volevamo, ossia l’aumento delle ore per ridare uno stipendio dignitoso ai lavoratori, che con senso di abnegazione e responsabilità, continuano a prestare la loro opera, nonostante le mille difficoltà economiche: passati da 36 a 21 ore a settimana, percepiranno stipendi da fame, tra i 500 e i 600 euro al mese". Così in un comunicato congiunto Fp Cgil-Uil e Usb di Roma e Lazio.

"Ci stupiscono le dichiarazioni dell’amministrazione, che, vista la situazione grave per quei lavoratori, non trova di meglio che attaccarci. Un fatto sgradevole ma marginale. Ricordiamo ancora una volta che l’alternativa alla riduzione dell’orario di lavoro era il licenziamento di circa 40 lavoratori, senza aggiungere i 15 a tempo determinato esclusi da questo cambio. Serve un intervento della Regione che garantisca l’occupazione e riconosca dignità a chi ha lavorato così a lungo in una struttura pubblica. Quei lavoratori non possono essere trattati da invisibili e sostituiti da altri lavoratori pescati dalle graduatorie, non dopo 14 anni di dedizione e senza che sia stata ricercata una soluzione o, ad esempio, riconosciuta questa esperienza ai fini concorsuali. Non avendo ricevuto risposte né dalla Regione né dall’amministrazione, proclameremo, nei prossimi giorni e in base alle norme, ulteriori 48 ore di sciopero", concludono le sigle sindacali.