“Serve un vero riordino interno dei ruoli e delle qualifiche dei poliziotti, necessario per lavorare meglio e garantire più sicurezza ai cittadini”. A dirlo è il segretario generale Silp Cgil Daniele Tissone, lanciando la mobilitazione #riordinosimanoncosi, che vedrà venerdì 3 marzo presidi e volantinaggi davanti alle Questure di tutta Italia (dalle ore 9 alle 13). A motivare la protesta lo schema di decreto legislativo (ora inviato alle Commissioni parlamentari competenti) contenente il provvedimento sul riordino, che il sindacato giudica “irricevibile”.

I poliziotti italiani attendono il riordino dal 1995. “Siamo riusciti, con la nostra battaglia, ad avere la disponibilità di poco meno di un miliardo di euro” spiega Tissone: “La riforma che è stata partorita, invece, non valorizza come si dovrebbe il merito e la professionalità, soprattutto nella fase transitoria, e non risolve i problemi storici di disallineamento tra polizia e altre forze dell'ordine, di mancati concorsi interni e di mancate progressioni di carriera”.

Il Silp, dunque, chiede che gli agenti abbiano la possibilità di progredire in carriera e di non rimanere bloccati a vita, come avviene ora, perché non si fanno più i concorsi interni. E che titoli, meriti e professionalità vengano valorizzati, non depauperati. “L'intero sistema della Polizia di Stato – spiega la nota sindacale - deve funzionare in maniera più efficiente: per farlo il personale va fatto crescere professionalmente e culturalmente, non costretto a 'morire' nel suo ruolo e nella sua qualifica attuali”.

L'appuntamento di venerdì 3 marzo, dunque, rappresenta per il Silp Cgil solo “la prima di una serie di iniziative che porteremo avanti per sensibilizzare soprattutto la nostra amministrazione, e tramite essa il governo”. Anche perché a breve, conclude il segretario generale, “si aprirà un'altra partita, non meno decisiva: quella del rinnovo contrattuale, atteso dalle lavoratrici e dai lavoratori in divisa da ben otto anni”.