L'Usigrai ha votato all'unanimità l'avvio della procedura di sciopero sulla base del mandato ricevuto dall'ultima assemblea nazionale dei comitati di redazione. Lo annuncia in una nota il sindacato dei giornalisti Rai dopo la riunione dell'esecutivo.

"Noi continuiamo a pensare che il toro si debba affrontare per le corna. È evidente che tentare di neutralizzare in parte gli effetti perversi della Gasparri con una riforma dello Statuto Rai, come leggiamo oggi da scarne anticipazioni di stampa, sia meglio che subire passivamente la dannosa legge in vigore. Monti - la nota - dica chiaramente e senza ulteriore indugio, come intende intervenire sullo Statuto se questa è la sua scelta".

"I consiglieri 'depotenziati' si rivelerebbero ancor di più a tutto tondo pletorici. Ci si chiede se in una stagione di tagli la Rai se lo possa permettere. In ogni caso rimarrebbe irrisolto il nodo evidenziato dal Consiglio d'Europa: i servizi pubblici devono essere indipendenti dai governi di turno. Neanche quello Monti può fare eccezione e scegliere liberamente chi debba effettivamente comandare in viale Mazzini, altrimenti pure l'attuale premier vulnererebbe l'indipendenza della Rai".

"Un passo avanti - si legge ancora - ci sarebbe solo se si trovasse anche un metodo trasparente e basato oggettivamente su ciascun curriculum. Il tutto in tempi rapidissimi, perché la prorogatio è nefasta. Ci stiamo confrontando con un gruppo dirigente, che un po' continua a governare con tagli indiscriminati delle sedi di corrispondenza e ai budget delle testate, un po' non è in grado di farlo, tanto da tenere bloccati i piani editoriali di Tg1 e Tgr".

"Per non parlare della radio - conclude il sindacato - che da anni è senza un sistema di rilevazione degli ascolti e naviga alla cieca, o del progetto dello sport, già contestato dalla redazione con uno sciopero e del processo di digitalizzazione al palo da anni".