"Chiediamo al presidente dell'Inps una convocazione sul caso Qè. È necessario che l'istituto applichi le leggi per rispetto della legalità e dei lavoratori sacrificati sull'altare degli interessi privati". Oggi i lavoratori dell'ex call center hanno manifestato davanti alla sede Inps di Paternò (Catania) per sollecitare la regolarizzazione del bando di gara per i servizi, tramite contact center, che allo stato attuale non prevede la clausula sociale per i lavoratori anche in subappalto, e che soprattutto non pone regole precise rispetto al divieto di delocalizzare, a seguito di un' eventuale offerta al massimo ribasso.

Al sit-in era presente anche la deputata Luisa Albanella, componente della commissione Lavoro della Camera, per portare non solo solidarietà, ma anche un aiuto concreto ai lavoratori Qè, rispetto a questo pericoloso atteggiamento dell'Inps. Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal responsabile Inps di Paternò, Gagliano, al quale è stato chiesto di sollecitare l'intervento della direzione provinciale, nonché una convocazione con i sindacati provinciali.

Davide Foti, segretario generale Slc Cgil Catania e Antonio D'Amico, segretario generale Fistel Cisl Catania, ringraziano Gagliano "per averci ricevuto e offerto solidarietà. Però, reputiamo intollerabile che l'Inps emani un bando di gara per i contact center e non preveda l'applicazione delle leggi a supporto dei lavoratori, in caso di cambio appalto. Ciò appare un attacco non solo alle centinaia di lavoratrici e lavoratori che in questi anni hanno erogato un servizio di assistenza ai cittadini, ma soprattutto alla base democratica di una comunità, che oggi continua ad essere maltrattata e derisa dallo Stato. Chiediamo che il presidente Boeri convochi subito i sindacati nazionali e provinciali di categoria per regolarizzare tutto ciò che rischia di diventare illegale. Non subiremo oltre il danno anche la beffa; da dieci anni, le lavoratrici e i lavoratori di Qè svolgono questo mestiere con grande professionalità. E anche a causa del mancato controllo da parte dell'Inps, rispetto alle regolarità dei suoi appalti e subappalti, oggi si ritrovano disoccupati".